Valore delle donne
Insegniamo ai bambini e alle bambine a credere nel loro valore personale, che non esistano ambiti di vita maschili e femminili, e soprattutto non insegniamo loro a giudicare la vita in base al genere.
Esiste una sorta di mito ormai consolidato sul senso del dovere che le donne dovrebbero portare avanti, e che magari dovrebbero pure difendere strenuamente.
Sul titolo di studio raggiunto, e soprattutto sulla posizione lavorativa, ritorna la disuguaglianza prepotente: esiste lo stereotipo che certi lavori e ruoli siano da maschio. Per non parlare del livello retributivo.
Molte donne da sole si sono auto precluse delle possibilità professionali, perché intrise di idee inadeguate, purtroppo coltivate dentro la loro stessa testa.
Lasciamo stare il giro di perlustrazione nei negozi di abbigliamento: ripiani per vestiti per bambine contro quelli dei bambini 8 a 2.
Contesto giocattoli: netta divisione settore maschile vs settore femminile; ed i genitori stessi quasi perdono il diritto di proclamare le loro scelte di acquisto.
E poi quella divisione sui colori! Non conosco la storia pregressa sui colori, forse appena avrò un po’ di tempo la approfondirò. Come assassinare due colori, il rosa e l’azzurro, che forse non hanno alcuna colpa se non quella di essere stati abbinati ingiustamente al femminile e al maschile.
Fare sacrifici in famiglia: la donna rinuncia alla sua carriera quasi spontaneamente, salvo rischiare che le si spenga il cervello; quindi quando i figli saranno adolescenti in preda ad una crisi di nervi fortissima , forse proverà a cambiare. Ma nel frattempo avrà anche contaminato i figli con pensieri poco salubri.
Le donne continuano a detenere il primato di essere vittime di violenza fisica e psicologica.
Ci presentano spesso sessualmente disponibili nelle pubblicità e ci usano anche come esca per scegliere prodotti da acquistare.
Un po’ di ribellione dovrebbe scattare dentro ogni donna, per smettere di apparire quello che non siamo e non siamo mai state; ma solo lavorando congiuntamente tra tutti gli esseri umani sarà possibile un cambiamento.
Esistono ragazze con aspettative elevate nel loro futuro e nella possibilità di costruirlo come piace a loro; altre represse già dai pensieri delle loro stesse madri, che divengono a loro volta il nemico principale da contrastare.
Poi quando la madre sente di perdere il controllo pure sulla figlia femmina è la fine: queste ragazze e giovani donne arrivano in studio da me a reclamare giustizia.
Poco per volta capiscono che non sono loro a essere sbagliate, che non stanno facendo niente di male verso al loro mamma; le aiuto a capire le storie delle loro mamme per permettere loro finalmente di costruire la loro nuova storia di donne, con in mano il loro destino da giocarsi in piena libertà.
Essere consapevoli di se stesse, delle proprie caratteristiche, delle proprie capacità è il valore più grande che le donne possano ricevere. Andiamo avanti su questa strada, solo così interromperemo l’ingiustizia che continuiamo a ricevere.