Ultimo sforzo – 31 dicembre
Per rispondere alla domanda: come festeggi il 31? Che cosa fai a capodanno?
Farsi venire l’ansia per dare una risposta che soddisfi l’interlocutore, che magari non ha neanche il tempo per ascoltare la risposta. Dire tranquillamente che non ci si sente schiavi di fare qualcosa di eccezionale ma che si ha solo voglia di salutare l’anno che sta finendo per farsi presentare quello nuovo che sta arrivando.
Rispondere con quello che si farà senza neanche ascoltarsi, solo per rispondere gentilmente a chi ha chiesto.
Oppure fare il botto, rispondere con una bugia colossale, dopo aver cercato in internet le migliori offerte o le idee più creative?
Come se uno potesse condensare tutta la sua vita in una giornata; poi perché proprio il 31 dicembre uno dovrebbe fare cose sorprendenti? Non so rispondere, se non commentando che siamo frutto obbligato delle pubblicità e di pensieri veicolati dai mezzi di comunicazione di massa. Non tutti sono o siamo così …
Forse in futuro dovrebbe esser bandita la domanda, vietata come l’uso dei botti, l’abuso di alcool, gli sprechi di cibo e di vestiti.
Il modo migliore di trascorrere il capodanno, credo sia quello di condividerlo con persone con cui ti senti in sintonia, che ti fanno star bene, che non ti giudicano, che sono stati disponibili per te.
Io per l’anno nuovo comunque un desiderio l’avrei: allargare le mie relazioni interpersonali a perfetti sconosciuti (intendo persone con cui non ho mai fatto niente assieme, forse perché avevo paura di esser valutata … perché in fondo mi ritengo abbastanza antipatica al primo colpo d’occhio) e trascorrere con loro ore piacevoli. Magari costruire anche qualcosa assieme, non solo in senso materiale, progettare anche attività che a loro volta coinvolgano altre persone nuove, in una spirale positiva di coinvolgimento affettivo.
“…Nella vita tutto prima o poi arriva a chiedere il saldo di quello che ancora gli devi.” (p.254 <Lentamente prima di morire> P. Fogli
Però devi secondo me sentirti anche tu in diritto di far tornare i conti perché magari hai dei crediti con il destino, allora l’ultimo sforzo dovrebbe consistere nel pretendere di essere felici e di avere i conti in pari, senza indugi o remore nell’armadio.