Transgender che?
Esiste un livello di ignoranza grossolana sull’argomento, sulle varianze di genere tutto è tabù, difficile da pronunciare? Quindi si fa più fatica ad assimilare questo termine? che cosa ci dobbiamo aspettare?
Per fortuna non esiste un livello uguale per tutti di conoscenza, ma scegliere di non conoscere per poi farsi fregare ed abbindolare credo che sia il peggior sacrilegio che ogni individuo possa compiere verso di se.
Molti genitori non sono neanche capaci di spingere e gestire un semplice passeggino ed un bambino sulla passeggiata di tre/quattro metri di larghezza, figuriamoci di occuparsi dell’educazione dei figli. Anzi visto che loro non ne sono capaci sarebbe buona pratica che si affidassero agli specialisti che sono disponibili ad entrare nelle scuole per aiutare i ragazzi a capire; ma non sembra che questo succeda così spesso.
Tuffandomi nel giornale delle scienze psicologiche ho trovato…<Questo non è un libro per trans. Questo è un libro per tutti. In realtà il libro vuole avere un messaggio diverso e cioè che “l’identità di Genere” e non solo il “Genere” riguarda ogni persona umana. Spesso nei documenti ufficiali di leggi o testi politici si tende ad utilizzare “Identità di Genere” come equivalente di Transgender… come si è ingenerata la falsa equivalenza trans = prostituta, persino nei documenti ufficiali dei Governi Identità di Genere è diventato uguale a Transgender. In realtà l’Identità di Genere dovrebbe indicare qualcosa di più generale e cioè il proprio posizionamento, gli infiniti, anche piccoli, discostamenti dal Genere di appartenenza e dalle Aspettative di Genere (o ruoli di Genere)
(http://www.stateofmind.it/2016/10/mirella-izzo-intervista/)
Paola Biondi, esperta di problemi legati alle identità sessuali, sostiene che la situazione delle persone trans incide sulle identità di genere, perché fanno saltare gli stereotipi di chi nel mondo pensa o sei maschio o sei femmina, e che non esistano altre possibilità. Davvero striminzito, penso io, un mondo diviso tra bianco e nero senza alcun altro colore da un estremo all’altro; in cui si semplifica il pensiero perché esistono due sole categorie. Ma se poi si scopre che il mondo è un posto più variegato che si fa? Una delle soluzioni che va per la maggiore sembra essere quella di negare l’evidenza per non creare nuovi pensieri, perché è più facile avere solo due gusti e due proposte.
Articolo curioso…<E tu, che ne pensi? Chiede la Donna al Maschio. La risposta migliore è che in fondo sono fatti di Marrazzo e che il buon senso suggerisce che la “capacità di accudimento” dipende non tanto dal Transessuale, dalla Donna o dal Maschio ma, molto più probabilmente, dai 5000 euro di parcella. E ci mancava che per quella cifra il servizio non prevedesse i guanti bianchi (Tutto questo non depone a favore del buon senso di Marrazzo, donna! Cosa c’entrano il maschio e l’uomo e l’emancipazione e l’accudimento e compagnia cantante?)
(http://www.stateofmind.it/2011/08/e-tu-maschio-che-ne-pensi-in-margine-a-marrazzo/)>.
National Geographic ha dedicato un numero speciale alla identità di genere e dei diritti. Secondo quanto dichiarato dalla rivista, si analizzano «gli aspetti culturali, social, biologici e personali dell’identità gender». (http://www.nationalgeographic.it/dal-giornale/2017/01/04/news/speciale_gender)
«Le opinioni sulla teoria di genere si stanno spostando rapidamente e radicalmente» spiega in un post Susan Goldberg, direttore di National Geographic, «Ecco perché stiamo esplorando il tema guardando attraverso la lente della scienza, dei sistemi sociali e della civiltà nel corso della storia». Mentre in una intervista alla NBC dice: «Abbiamo voluto guardare al ruolo tradizionale della figura del gender nel mondo, ma anche a qualcosa di più introspettivo. Ci sono molte prime pagine sulle star, ma non c’è una reale copertura e comprensione riguardo le persone reali e i problemi che ogni giorno affrontano riguardo le questioni di genere».
Curiosa, ma forse molto utile per far avvicinare i lettori, la scelta di due copertine diverse. Il numero destinato agli abbonati all’edizione internazionale ha in copertina la fotografia di Avery Jackson, una ragazza transgender di nove anni. L’edizione internazionale per le edicole e quella italiana hanno in copertina un ritratto di gruppo scattato in studio, con sette persone che rappresentano diverse identità di genere. I contenuti delle due edizioni sono però sostanzialmente gli stessi.
Poi visto che il destino è riuscito ad arrestare la corsa del bus di Madrid, forse c’è la speranza che esista una via verso un rispetto diverso di chi con noi condivide la vita su questo “atomo opaco del male”.