Si è acceso il Natale
Parole prese in prestito anche dalla trasmissione La Psic & il Deejay in onda tutti i mercoledì dalle 21 alle 22 su radio Savona Sound.
Parto con la sfida lanciata in onda di <Provare a fare gli auguri di cuore alla persona che odiate di più> Perché non è vero che a Natale siamo tutti più buoni. Non basta dirlo né sentircelo dire.
Non è per niente semplice, dentro di noi esiste quella parte cattiva che umanamene deve trovare la sua via di espressione. Quella parte che deluderà qualcuno inevitabilmente, proprio perché non siamo tutti uguali. Quella parte imperfetta che sta cercando la sua forma adeguata attraverso al relazione con gli altri. Solo accettando queste tre parti, fissando la consapevolezza dentro la nostra mente, perdonando i nostri errori possiamo tendere alla bontà.
Si ho voluto accenderlo il mio Natale, nonostante le immense difficoltà affrontate, nonostante l’infinita tristezza per situazioni non risolte, per persone mentecatte ancora in circolazione, un contesto abitativo di una freddezza glaciale, un vuoto attorno per scelte personali il cui conto da sola mi sono saldata; ma io non mi arrendo ed allora la mia competizione la porto avanti.
Si è incendiato anche il filone dei regali. Dai regali fatti con il cuore, con la vicinanza emotiva, a quelli di circostanza solo perché si devono fare. I regali donati perché la persona ci ispira, a sorpresa! Mai ricevuti perché nessuno ce li ha mai fatti, mai arrivati al destinatario (forse perché acquistati con troppo anticipo)
E’ esplosa la critica sui compiti delle vacanze natalizie, perché nonostante i dati che piazzano gli adolescenti italiani tra quelli che trascorrono più ore nello studio domestico, poi non corrisponde a tale tempo un proporzionale livello di alfabetizzazione. Viene da chiedersi se i genitori che si fanno coinvolgere cerchino di compensare le loro personali lacune di quando erano sui banchi; per senso di colpa acuto di stare abbastanza con i figli, perché nonostante siano un riferimento per i figli non sappiano mettere quei no paletti di gestione della relazione.
Il Natale richiama la famiglia, ma le famiglie sono diverse, non tutte accoglienti, gentili, che si occupano e preoccupano gli uni degli altri. Il momento della tavola diviene motivo di ansia, paura, dubbi esistenziali, legato a come si viene considerati, a come si ci sente, più o meno adeguati, dove fare quello che i genitori vogliono/vorrebbero fare, sia aspettano da noi, in cui esplorare il senso del dovere e di responsabilità, di annullamento.
Comunque al RockCafè (locale di via Mistrangelo in Savona) esiste la Casetta dei Desideri nell’Angolo della Psic dove riporre la propria letterina a Babbo Natale anche da parte degli adulti. Mai smettere di credere nei sogni!
Per concludere con i trucchi della Psic (sentiti in trasmissione):
- Invece del regalo, concentratevi sul pensiero, un pensiero concreto da offrire a chi volete, che si sviluppi e realizzi nella vita quotidiana del destinatario (per esempio io ti aiuterò a fare questo, visto che sono capace di farlo)
- Concedetevi un piccolo gesto di cattiveria, troppa finzione nella bontà fa male!
- Seguite quello che vi piace: in casa vostra esprimete il vostro sogno di Natale!
Buon Natale a tutti!