Urla di gioia dall’altra parte del telefono…
-Finalmente Paoletta mia una botta di vita…finalmente la togliamo la ragnatela dalla “passerina”
La finezza della sua amica Nadia….una lady…
-Sono veramente contenta per te…nessun problema… e com’è…com’è merita? Quando hai finito con lui posso farci un giro anche io…?
-No guarda, non hai capito è solo che devo uscire con un vecchio amico e…
-No…non mi dire che è lui…
-Ma lui chi?
-Come lui chi, quanti lui hai avuto…? Non mi dire che esci con Gianni..?
-Ma no….ma cosa te lo fa pensare…. Cioè forse se…
D’improvviso Nadia cambia tono, d’improvviso sembra capire…
-Non farlo Paola, lascia perdere…
-Oh senti Nadia, non accetto lezioni di morale da una che…
-Da una che cosa..? Che si tromba chi capita…?
-Ma no dai non volevo dire…
-E invece era proprio quello che volevi dire, quello che pensi… e sai cosa ti dico… che hai ragione, io sono una che scopa in giro, che si vuole divertire…
-Dai Nadia, scusa….
Pausa e sospiri, forse lacrime o forse no…
-Nadia?
-Ci sono… ci sono e ti invidio, ma ho anche paura per te, paura che tu possa perdere tutto…
-Adesso, per un aperitivo con un vecchio amico….
-Paola, guarda che Gianni non è solo un vecchio amico, a parte che è un fico pazzesco che migliora con gli anni..
-E tu cosa ne sai…
-Lo so perché l’ho visto… e so che tu stai per fare…
-No, non lo dire…
-E invece te lo dico… stai facendo la più grossa cazzata della tua vita…..
Era ferma a pochi metri dal portone della vecchia casa dei genitori di Gianni già da mezz’ora, aveva posteggiato ma non trovava dentro di se il coraggio di scendere dalla macchina, le sembrava che una volta scesa non potesse più tornare indietro, le sembrava che fuori dall’abitacolo facesse freddo nonostante il sole e il caldo di un luglio normale dicessero il contrario. Continuava a guardarsi nello specchietto e a ripetersi che il tempo non lo ferma nessuno, che se lo meritava, che aveva voglia di vederlo e tutto il resto poteva aspettare, che non stava facendo niente di male… “Adesso basta Paola” si disse finalmente decisa “O scendi e vai incontro al tuo passato e finalmente te la godi…o mettiamo in moto e ce ne andiamo a casa…” un’ultima controllata al rossetto, una controllata al reggiseno di pizzo rubato alla figlia insieme alle mutandine nere “…Beh Paoletta mia, non siamo proprio da buttare…” la mano sulla maniglia…”Ma cosa sto facendo…forse è meglio tornare a casa…ma vaffanculo…” scese decisa dando un colpo con la portiera alla macchina posteggiata a fianco. Fuori dal portone Gianni la stava aspettando seduto su quella che sembrava la loro…la sua vespa di trent’anni fa.
-Non mi dire che è sempre lei…
-Ehi strepitosa, finalmente…certo che è lei, non la riconosci…?
Paola si mise a ridere, lui la guardò quasi rapito dalla sua freschezza e dal suo sorriso, le porse il casco e la fece salire.
-Dove andiamo?
-Sorpresa…
Presero un aperitivo in un piccolo bar appena fuori dalla città, poi risalirono sulla moto e presero la strada della collina. Lui posteggiò lasciando la vespa appoggiata allo stesso albero che li aveva visti ragazzi, il sentiero sembrava uguale, la sera cominciava a imbrunire i contorni delle cose.