Se non ci fosse il calcio
Non è mai stato la mia grande passione (anche se passione non è il termine giusto), ma ho cambiato idea, ho infranto alcuni miei preconcetti. Devo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a far si che io vedessi con occhi diversi questo gioco così particolare, che fa parte della nostra cultura sociale.
L’idea di questo post è scaturita anche dalla collaborazione che ho avviato con il Settore Giovanile dell’A.S.D. Speranza 1912 F.C. che ha dato vita al progetto innovativo «CON LA TESTA NEI PIEDI: per le donne e gli uomini del futuro».
Poi c’è stata la partita della Nazionale, ed allora diventa ancora più attuale.
Se non ci fosse il calcio, le coppie si spaierebbero, perché è un collante per quanti devono trovare un pretesto per litigare sull’utilizzo del tempo libero e sulle varie scelte di gestione tempo all’interno della coppia.
I ragazzi resterebbero in strada, nei cortili vuoti a non fare niente, è stato un attivatore per intere generazioni, è stata una alternativa al perdersi.
Ha permesso l’aggregazione trasversale di diversi strati sociali, per ragazzi e ragazze, per gli uomini e le donne.
E’ un collante nelle conversazioni, niente unisce di più del parlar di squadre e partite, al di là delle varie competenze intellettive e professionali, diventa un crogiuolo di abilità mentali ed emotive.
Se non ci fosse il calcio le persone non parteciperebbero di più alla funzioni religiose, non si metterebbero diversamente in gioco nelle relazioni sentimentali ed amicali,
gli stadi non verrebbero utilizzati per esposizione artistiche o manifestazioni culturali.
Il calcio credo permetta di esprimere a livello istintuale quello che si agita dentro l’essere umano, senza essere filtrato dalla ragione, certo ogni tanto andrebbe incanalato più adeguatamente.
Alcune forme di idiozia assumerebbero altre sembianze, ma non si può abbinare calcio a idiozia.
Se non ci fosse il calcio molti ragazzi perderebbero un riferimento unico e valido quale quello del Mister; quella funzione dell’allenatore di catalizzatore di emozioni, speranze future, bisogno di confronto, di sperimentazione ed aggregazione.
Molti genitori non avrebbero più modo di riversare sugli altri le loro idee (non inerenti al calcio) nel mentre si gioca la partita dei figli, di fare veri e propri sermoni sul come vivere, pistolotti moralistici, mascherati da pseudo buone intenzioni, perderebbero anche il loro palcoscenico simil politico.
Eugenio Montale si occupò di calcio, ipotizzando un campionato senza reti: «Sogno che un giorno nessuno farà più gol in tutto il mondo». (http://www.centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it/panoramiche/pasolini-e-il-calcio-passione-di-una-vita/) Potrebbe essere una alternativa.
Per voi che cosa succederebbe se non ci fosse più il calcio?