Radici mentali
Le hai indipendentemente dal luogo di residenza, dal quartiere, dalla classe sociale, dalla famiglia di provenienza. Sono una sicurezza profonda della psiche.
Sono un crogiuolo di infiniti componenti presi dai luoghi frequentatati, dalle persone (anche quelle pessime da cui si impara di più), dai quartieri attraversati, dagli incontri con persone di ogni estrazione sociale, mattoncini della propria famiglia di origine (di cui qualcuno andrebbe smaterializzato per non farsi contaminare dal passaggio intergenerazionale della sofferenza e della follia)
Le radici mentali sono quelle che fanno si che nelle coppie quando c’è davvero amore ciascuno dei due componenti riesca a realizzare i suoi desideri, anche se l’altro talvolta non riesce a comprenderli. Coloro che possiedono radici mentali non diventeranno mai quei tipi di ex – al femminile-che usano i figli per farsi tenere compagnia, benché oramai adulti, perché loro mamme si sentono sole, tormentando e invadendo con forme di persecuzione materiale e psicologica la vita del ex marito, adducendo scuse banali. No! non si fanno curare queste donne, perché si circondano da amiche e familiari che non fanno altro che aggravare un disagio mentale originario (hanno avuto la sfortuna di non avere genitori che le abbiano protette).
Al maschile – non accettano di perdere il controllo della moglie come se fosse un loro oggetto personale, non si fanno curare, fregano e persuadono gli operatori del sociale che li seguono che loro sono le vittime, usano i figli come oggetti contro la madre, e quando viene concessa loro l’ultima possibilità (stra sbagliata) di incontro, uccidono l’ex moglie come se niente fosse. E in entrambi i casi piovono commenti del tipo: era una coppia normale!!!!!!!!
<…non tornava mai sulle sue decisioni…”Perché dovrei pensare di essere più intelligente adesso di quando ho preso questa decisione? Se lo facessi, mi comporterei da sfacciato con me stesso”.> (p.297 La Certosa di Parma)
Ti prendi la tua parte di responsabilità, anche se hai fatto un figlio con la donna sbagliata ( o forse hai semplicemente fatto il figlio sbagliato, perché non sai cosa sia la responsabilità genitoriale) che hai sposato, non ti puoi chiedere <ma perché?> Forse dovevi seguire quel guizzo nello sguardo di tua madre ma hai capito che il tuo presente deve essere diverso, senza trovare il colpevole del fallimento del tuo matrimonio o fare la vittima. Sei tu che hai sbagliato a fare il conto. Il <ma perché> ti inchioda al tuo errore; solo ammettendolo tornerai a respirare.
Sai che qualcuno dovrebbe riconoscerti i tuoi meriti professionali, ma gli altri non lo fanno perché dovrebbero ammettere di aver usato e sfruttato le tue competenze. Certo potrebbero scriverti un bigliettino mignon in cui appaia la parola Grazie! Ma non hanno le capacità mentali, non hanno radici, nonostante millantino gesta eroiche…per nessuno! (nemmeno per sopravvivere loro stessi)
Personalmente adoro creare quelli che i miei pazienti stessi definiscono un mostro, “ha creato un mostro!”. Mi ha reso capace di gestirmi la vita facendomi rispettare, senza andare a rimorchio passivamente degli altri. Mi piace vedere persone che usano la testa e realizzano la loro vita, smettendo di accusare gli altri.
<Bisogna ammetterlo: fra l’ottusità degli interessi materiali e l’incolore freddezza delle idee meschine che occupano la nostra vita, è raro che un gesto mosso da una vera passione non raggiunga il suo scopo> (p.316 La Certosa di Parma)
In una società in cui prevalgono prestazioni, status, immagini, chi è attraversato da passione pura, chi ha in testa un progetto vince, realizzando le sue idee, sentendosi in diritto di esser felice e gestendosi la sua vita (non è banale che un individuo abbia la gestione della sua vita, in una società in cui l’uniformarsi agli altri conta più di tutto)
Gli ostacoli? Ci sono! C’è chi crede di avere tutto perchè forse non ha mai dovuto affrontare niente, per fortuna, perché essendo senza radici crollerebbe fragorosamente al suolo.
Da un articolo su La Stampa del 6/1/2018 p.55 <…attraverso esperienze di sofferenza, trasformò la sua crudeltà in positività e saggezza…Saturno è il pianeta delle esperienze importanti e basilari per la nostra evoluzione, per capire e conoscere meglio noi stessi e il mondo in cui viviamo… Certo spetta a noi decidere se essere disponibili a vivere la profonda esperienza saturnina, o se lamentarci a vuoto dando la colpa agli altri e alle circostanze esterne, quando la vita ci sottopone a prove faticose.>
Essere è tutto: per chi possiede le radici mentali, quelli senza non hanno né la consapevolezza dell’essere né il dubbio di esser inadeguati nel puntare sull’avere (avere= possiedo mio marito, mio figlio, delle sorelle, delle amiche, dei colleghi, una casa magari rubata all’altro coniuge, etc. etc.)