QUELLI COME TE…QUELLI COME ME…
A quelli come te bisogna ripetere più e più volte che cosa fare: non lo farai lo stesso! dovremo riparlare dell’importanza di fare alcune azioni quotidiane entro certi tempi; è dura e sfiancante, ma sei mio figlio, non posso delegare a nessuno altro.
Quelle come te che portano i figli in bicicletta dove non si può andare, che si fermano con la macchina dove vogliono; per favore, poi quando sei a colloquio con i professori non stupirti se dicono che non li rispettano quando li riprendono in classe, e soprattutto sbrigati perché fuori ci sono altri genitori ad aspettare il loro turno.
Quelli come te che mi sfrecciano in senso contrario mentre corro in passeggiata e mi guardano quasi schifati: perché tu sei il super atleta ed io la super principiante, suggerisco di farmi poi vedere come sei prestante nella tua vita quotidiana e nel portare avanti i tuoi incarichi personali.
A quelli come te che pensano di poter usare violenza verso le donne o di avvicinare in modo ingannevole bambini e ragazzi, preferisco quelli che credono che lavorare su se stessi a livello personale permetta di recuperare quella dignità rubata, per non permettere mai più a nessuno di violarla.
Lo so che quelli come te sono spavaldi perché devono mascherare una insicurezza di cui non sono consapevoli, ma farmi sentire come quella non capace di funzionare, perché talvolta ho dubbi, mi piace confrontarmi con chi ho vicino, non mi va!
Credo sarebbe bello e divertente mettere insieme i diversi modelli, sarebbe creativo riuscire a costruire un opera con le parti di noi stessi : sarebbe un arcobaleno nella inquietudine dell’umana esistenza.
Sarebbe faticoso, levigare e comporre, ma sarebbe intrigante davvero: io e te insieme, potremmo davvero andare lontani.
<…Quelli come me si va finchè ce n’è
ma è come non venisse mai il momento
Con quei progetti lì e quei difetti lì
che ci fanno stare più contenti
Avrai ragione te a fare come fai
a startene da furbo nel mondo dei più furbi…> (Ligabue)
Quelli come te che giustificano sempre: quella donna che più appare “poverina” e più viene compatita, mentre se una donna invece è forte, deve farcela da sola… vorrei finalmente riuscissero a dire quello che pensano davvero, senza preoccuparsi delle conseguenze di semplici parole.
Quelli come te pensano sia normale avere un punto di riferimento, qualcuno che ci sia a supportati, ma non prevedono il riconoscimento di tale ruolo, che non combacia con il dire semplicemente grazie. Allora quelle come me dopo un pó perdono la pazienza, perché non si tratta di ricevere una onorificenza ma di costruire una relazione fondata sulla consistenza umana reciproca.
Quelle come me sbagliano, prese dall’impulsività dicono parole troppo dirette, sembrano frecce che si conficcano nella carne per la troppa schiettezza; quelli come te pensano di essere l’unico bersaglio al mondo di queste mie parole.
Quelli come me o come te, quelli come me sono quelli come te: perchè a questo punto credo che fare distinzioni crei solo separazione e disagio, quando invece dovremmo riuscire a parlare delle nostre differenze senza sentirci attaccati perché l’altro /a la pensa diversamente. Riuscire a provare, a fare o pensare qualcosa che non abbiamo mai sperimentato. Convivere certo non tutti assieme, perché non possiamo essere tutti amici, ma non per questo mi sento in diritto di non lasciarti vivere altrove.
Comunque ho imparato da te che posso anche stare sul divano tranquillamente, ma tu non sentirti usurpato , perchè apparentemente sembra più facile assimilare atteggiamenti “negativi ” dico dal mio punto di osservazione, che non tu venire verso di me che sono super precisina.
(però ho notato che in questa era super scollata dal mondo cartaceo, hai imparato da me ad usare semplici bigliettini di carta per ricordati quello che devi fare…)
Sono pronta a collaborare con quelli come te… a presto, un bacione!