PSICO CAPODANNO IN DARSENA
E’ quello che ogni individuo ha dentro la sua testa, la sua proiezione mentale ed affettiva di quello che lui vorrebbe dal suo festeggiare l’anno che esce con quello che arriva.
E’ un capodanno unico, da soli o con amici, divertente o noioso, bloccato dalle convenzioni o liberatorio, in maschera o nudi di fronte al mondo esterno, al mare in montagna, in città o in campagna …
E’ l’espressione di quello che ogni cittadino vorrebbe dall’ambiente in cui vive, in cui passa il suo tempo quotidiano, giorno dopo giorno, dal contesto in cui abita, in cui svolge la sua attività lavorativa, in cui passa il suo tempo libero.
Lo PSICO CAPODANNO ha una dimensione personale, di relazione, di testa e di emozione, di festa e di relax, di noia, di tristezza, di chiusura, di per sempre.
Non capisco perché in darsena a Savona ci si debba aspettare l’intervento miracolistico di un ente comunale che organizzi il capodanno per tutti!
Come si debbano recuperare delle risorse anche economiche per far stare bene tutti i cittadini, è così difficile accontentare tutti: praticamente impossibile.
C’è stato un passato illusorio in cui alcuni cittadini di Savona e dintorni hanno creduto che gli amministratori si fossero mossi ed avessero organizzato per loro il capodanno in darsena? È successo veramente e a quale costo? Visti tutti i dissapori sui bilanci.
Anche se esistendo una maggioranza ed una minoranza, dei poli politicamente opposti, sarebbe auspicabile facessero in modo che i cittadini venissero tutelati e l’un l’altro agissero da garanti per il benessere della città.
Le risorse economiche sono fondamentali per realizzare i progetti, per dar loro corpo, per vederli attuati e sviluppati nel tempo; ma oltre modo importante è il crederci.
Sicuramente il capodanno in darsena sarà il ritornello delle feste 2016 ed i savonesi si troveranno la beffa dopo il danno anche per il nuovo anno!
Possono sentirsi autorizzati a mobilitarsi, a mugugnare , a protestare ad indignarsi a pretendere, visto che i contributi li pagano, che l’amministrazione badi anche al loro saluto al vecchio anno e li accompagni nel rituale di passaggio all’anno nuovo.
Che sia un bisogno di buon auspicio, creativo, innovativo, che vada ad inseguire modelli di buone prassi di gestione ed organizzazione di capodanni di altre città, altri paesi. Non mi va di calarmi nel ruolo della sfigata cittadina savonese che verrà privata del suo avvicendamento d’anni vecchio e nuovo. Le mie energie vitali continuerò ad utilizzarle, ho voglia di vivere e di riuscire, anche attraverso le difficoltà della vita quotidiana.
Credo che la darsena abbia una ottima possibilità di trasformarsi in una memorabile occasione di successo. Se non ci crederò solo io, e nello scrivere il post desidero coinvolgere più persone possibili, sarà tutto così particolare e prenderanno corpo le idee migliori Savona avrà il suo capodanno anche se il bilancio comunale non sembra crederci!