Può una coppia essere felice e reggersi semplicemente condividendo un progetto di idea di vita di coppia?un sogno della coppia?
Passando il tempo di vita a condividere i propri momenti lavorativi, a intrecciarli nelle conversazioni serali, nei pasti, nelle telefonate fatte per sentirsi, per augurarsi che il proprio amore non finisca mai e da questo stesso amore augurarsi di trarre sempre la massima energia.
Un progetto fondato sulle idee e sui pensieri, su come gestire la relazione per garantire la serenità.
Può una coppia ricaricarsi ogni momento in cui i due corpi si incrociano, in cui le labbra si baciano, le mani si accarezzano; e dall’incontro dei corpi ricavarne energia per affrontare i momenti della vita quotidiana, soprattutto gli eventi critici?
Può questa stessa coppia svegliarsi la mattina, felice e stupita di avere al proprio fianco il partner desiderato, abbracciarsi prima di mettere i piedi sui pavimenti della casa e farsi bastare una colazione in cui gli occhi rimangono sintonizzati gli uni sugli altri, mentre si organizza il programma della giornata.
Può lui baciarla sul collo da dietro per trasferirle passione pura e per trarne il massimo beneficio prima di uscire da casa?
Non ho mai ben capito, in base ai racconti che ho ricevuto dalle coppie in studio perché non ci si possa far bastare questo, invece di basare la relazione di coppia ad esempio sul mutuo per l’acquisto della casa. Visto che nascono i primi dissapori sulla scelta della casa, sulla distanza dalle relative famiglie d’origine o altri parenti, sul modello di casa, sul dove, su quanti soldi ricevere dai rispettivi suoceri.
Perché poi in futuro i suoceri si sentiranno magari autorizzati a entrare a far parte della famiglia e anche della casa, visto che molti entrano direttamente in casa con il loro paio di casa o bussano frequentemente alla porta a tutte le ore.
Perché sia così importante per le coppie ricercare l’approvazione sociale di fratelli/sorelle, cognati/e, zii/e perché non si riesce ad avere una buona consapevolezza di quello che si vorrebbe dalla vita a due, affrontando il giudizio degli altri, senza reprimere la propria natura originale.
Soffriamo perché non ci sentiamo accettati da chi abbiamo vicino, pur sapendo che il giudizio è un modo negativo di entrare in relazione.
Passiamo periodi bui a rincorrere quello che la società ci impone come standard collettivo da raggiungere; ci trinceriamo dietro una facciata di rispettabilità.
Per paura di mostrare i nostri limiti (anche se sappiamo che umanamente esistono pregi e difetti in ogni persona) e per timore che dicendo no gli altri ci scartino (è preferibile reprimere le proprie idee per non trovarsi da soli?).
Se la coppia era basata sull’acquisto di una casa, la stessa quantità di soldi dovrebbe rimanere ad entrambi per vivere; se era basata solo sul progetto sogno ciascuno può basarsi sulle proprie forze da subito senza manco degnare di uno sguardo di sdegno l’altro, che sperava di tenerlo avvinghiato per sempre con il conto in banca, legame indissolubile!