Piu spazio.
Leggendo l’articolo su Specchio di domenica 18 settembre di M. Berlinguer su Alberto Spagnoli (in fondo riporto un breve passaggio), ho trovato interessante prendere in considerazione la possibilità di spostarsi dalla dimensione temporale a quella spaziale della vita.
Nella mia interpretazione, la dimensione temporale della vita umana, via via che passa il tempo e si diventa sempre più grandi, può diventare fonte di ansia, di dolore, di paura. Questi tre fattori tendono ad immobilizzare e a creare molto malessere, anche nella organizzazione della vita quotidiana.
La dimensione spaziale invece la riconduco allo spazio di vita mentale ed affettivo su cui possiamo orientarci più o meno agevolmente tutti noi esseri umani.
Dimensione spazio di vita: ci metterei dentro le emozioni che possiamo sperimentare (certamente bisogna imparare a essere connessi con loro, a saperle regolare), i variegati pensieri che la nostra mente sa produrre incessantemente, le esperienze che facciamo ogni giorno; ciascuno può poi aggiungere il suo ingrediente personale ed unico.
Lo spazio di vita si può coltivare molto proficuamente nelle relazioni. Relazioni in cui nasciamo, in cui siamo inseriti, che costruiamo nel crescere, che coltiviamo per la nostra serenità e stabilità, che modifichiamo e tagliamo per nostra tutela.
Lo spazio di vita può essere immaginato e visualizzato come un giardino, giardino che Marina Valcarenghi descrive molto bene: “esiste dunque un giardino per ognuno di noi che ci viene consegnato quando veniamo al mondo. A mano a mano che diventiamo grandi impariamo a conoscerlo…ma il compito principale di tutta la nostra esistenza è di farlo fiorire, di farlo essere al suo meglio…ognuno farà quello che può mediando fra la natura del suo giardino e le sue aspirazioni…di riconoscere che quello è proprio il suo giardino”.
Alberto Spagnoli … sugli anziani… <Cito ancora Jung che dice “noi anziani spesso abbiamo meno tempo ma io sto trovando dentro di me tanto più spazio”. C’è il tempo che ci sfugge ma dentro di noi abbiamo nuovi pensieri e nuove esperienze. La dinamica tempo-spazio, la capacità di radicarsi nel mondo ma anche nell’anima, quindi di liberare le proprie emozioni e i sentimenti. Questa è una grande risorsa ed è qui che uno si gioca la qualità dell’invecchiamento>
Buona lettura!