Forse perché gli altri non si espongono, anzi si nascondono, io mi sento costretta a fare la cosa giusta: giusta perché rispettosa del mio vicino, della mia incolumità e che garantisce serenità anche a chi non sa di potersi tutelare o non si sente in diritto di farlo.
Quando arriva un bambino che perché va bene a scuola è preso in giro, e magari qualcuno gli frega pure le penne dall’astuccio; mi chiede perché a me? Io non posso minimizzare l’accaduto, non segnalare ai suoi genitori che a loro volta si mettano in contatto le maestre per capire che lui non sta solo cercando di attirare l’attenzione …ma forse è cascato dentro un episodio di bullismo. Magari i professori non dovrebbero giustificare l’alunno con problemi familiari, anzi aiutare anche lui a sua volta a crescere tutelato da carenze relazionali circostanti.
Non è necessario esser nella condizione di rischiare di esser scoperti per uscir sul palco della vita; non va bene reprimere il senso di colpa di tirar fuori qualcosa che eventualmente non va, perchè così si interromperebbe quel flusso di finta felicita, di cui nessuno conosce il sapore.
Spesso quando arriva la vittima di violenza che chiede perché proprio a me, che molto spesso non viene di sua spontanea volontà, ma inviata dalle forze dell’ordine o da qualche avvocato che giustamente si rende conto che la legge non da indicazioni attraverso i vari codici di come gestire le emozioni e le idee, devo permettergli di capire che non é stata scelta ma che forse si è messa nella condizione di scegliere qualcosa che non la proteggesse, si è buttata via (sentendosi infinitamente inadeguata)perché nessuno le aveva insegnato a far diversamente.
Il perché a me di alcuni coniugi mi scatena dentro amarezza per come possano aver sprecato la loro vita e quella di molti figli incastrati ingiustamente nelle relazioni familiari.
Solo diffondendo quelle idee che molti preferiscono e pensano che non li riguardino, perchè si costruiscono una visione della realtà facilitata, si arriverà ad una maggiore consapevolezza di sé – evitando che si sentano autorizzati a giustificarsi o farsi giustificare.
Uno stile di vita irresponsabile e superficiale mette a rischio l’incolumità di tutti quanti.
Portando alla luce le cose che non funzionano, il perché proprio a me si trasforma in un segnale di valore e di capacità di usare la testa. Chi lo fa non è l’unico a fare quello che gli altri non fanno, ma costruisce un insieme di persone uniche; che daranno uno stimolo propositivo al cambiamento dell’umanità.