Un mio carissimo amico, in effetti, come definizione è un po’ ristretta, ma in un articolo per un blog non si può scendere troppo nei particolari, mi ha suggerito questa idea ed io l’ho subito cavalcata come la migliore delle onde con il mio surf narrativo!
In questo periodo di crisi di valori, è importante avere dei riferimenti, avere figure consistenti, già presenti nella nostra tradizione che ci guidino … Ho pensato al panettiere, da sempre anche abitante dei villaggi delle feste di Natale.
Una figura rassicurante che, nonostante l’avvento della modernità è rimasta inalterata nel suo ruolo nel corso del tempo.
E’ un uomo dai sani principi morali, con le idee chiare sul da farsi per progettare la propria vita personale, sul pensare ad un futuro fatto di cose concrete ma anche di pensieri ed emozioni che fanno parte delle teste degli esseri umani.
Lui incrocia mentre va a lavorare nei fine settimana coloro che rincasano: ragazzi felici di esser stati con i loro amici, giovani persi nella notte perché non hanno progetti e neppure chi li possa aiutare; altri lavoratori come lui che si stanno recando sul posto di lavoro, amiche felici di essere riuscite a prendere un momento di evasione da una vita quotidiana che le imprigiona; uomini capaci di divertirsi in modo sano, e poi coppie tormentate, innamorate, gioiose …
Persone solitarie senza nessuno al mondo perché con loro la vita è stata un po’ crudele …
E poi chi porta a passeggio il cagnolino sia in una splendida notte stellata sia che imperversi la bufera.
E la mattina quando albeggia da la possibilità, a chi ogni tanto vuole esser gentile con la persona amata, di recapitargli una bella brioche appena sfornata, magari ripiena della sua marmellata preferita.
E’ un punto di riferimento anche per dare le indicazioni stradali e nella vita sapersi orientare è tutto!
Al prossimo abitante …