-Mi faccia capire Zanni, qual è il problema..
-Le faccio capire subito, se lei avesse controllato il DDT invece che guardarlo solo, si sarebbe accorto che metà della merce indicata nell’ordine almeno, non è presente e quindi…
-La interrompo un attimo Zanni, è sicuro che la spedizione non sia stata spezzata in due trance?
-Beh, questo dovete dirmelo voi… io ho un ordine concordato con lei e mi ritrovo una consegna che non rispecchia per niente o quasi la commissione e quindi…
Quello che lo faceva incazzare di Zanni erano quelle sue sospensioni del cazzo che metteva a fine frase per dare più importanza al suo rifiuto… lui non era dispiaciuto per la consegna non conforme anzi, lui godeva come un pazzo quando c’erano dei problemi e poteva fare queste sue telefonate per dimostrare che a lui non lo fregava nessuno…piccolo pezzo di merda con nessuna vita sociale…
-Mi lasci controllare in azienda Zanni e nel pomeriggio la richiamo così mettiamo a posto la questione…
-Come pensa di metterla a posto, la merce non era conforme e quindi…
-E quindi la faccio rientrare e le faccio partire l’ordine comprensivo di tutti gli articoli con consegna per Giovedì e cioè dopodomani…
-Naturalmente le spese di trasporto non le voglio vedere in fattura…
-Naturalmente Zanni, naturalmente…
-Benissimo, aspetto la sua chiamata nel pomeriggio, la saluto Farinetti e mi raccomando, fate un po’ più di attenzione con la logistica… altrimenti…
-Non si preoccupi Zanni, ci penso io e mi scuso a nome dell’azienda per questo piccolo inconveniente…le auguro buon appetito e ci sentiamo nel pomeriggio…
-Buon appetito Farinetti e a dopo…
-Saluti
Chiuse la comunicazione, diede uno sguardo all’ora per accorgersi che era già quasi l’una, l’azienda era chiusa quindi aveva tutto il tempo per gustarsi il risotto e poi occuparsi di quel gran rompicoglioni del Zanni. Freccia direzionale, uscita Telepass e sguardo esplorativo per ricordarsi la strada giusta. Breve rettilineo tra due file di palazzine, indicazione della trattoria a 200m, piazzale sterrato e posteggio. La sala d’ingresso non prometteva niente di buono con i soliti due pensionati seduti ad un tavolino traballante, ma il bello di quel posto era proprio questo contrasto tra l’apparenza e la sostanza. L’aveva conosciuto grazie ad un suo ex collega che ce l’aveva trascinato oramai quasi 5 anni prima e da allora ogni volta che si trovava in zona non rinunciava al pranzo da “La zia Carla”. Gazzetta sotto braccio si sedette al tavolo d’angolo con la finestra alle spalle, dalla cucina fece capolino la cameriera, una ragazza di età indefinita che non aveva mai capito se fosse una parente o cos’altro. Durante le sue pause pranzo amava la discrezione oltre al buon cibo, ed era privo di qualsiasi voglia di interagire, forse il suo lavoro, lo scazzo e le discussioni con i clienti l’avevano portato a cercare il silenzio almeno in quei momenti.
-Buongiorno
-Buongiorno a lei
-E’ da solo o aspetta qualcuno
-Sono solo
La ragazza si chinò leggermente per togliere il coperto di fronte a lui ed involontariamente lo sfiorò sul dorso della mano mentre stava prendendo il menù.
-Mi scusi… non volevo…
-Non si preoccupi, non è niente
….