(per il mio Miglior Amico) NON PUOI CORRERE in questo periodo, mi dispiace; vederti fermo sapendo quali emozioni stai provando mi causa disagio.
Lo so! mi hai insegnato a correre e ad andare in bicicletta.
O meglio hai stimolato in me quelle competenze che avevo, mi hai aiutato ad allevarle, mi hai dato il cibo giusto per la mia mente per attuare i comandi fisici. Ti sei occupato di me, ed hai contribuito ad accendere un interruttore la cui leva è rivolta su OFF.
Avevo la mente già protesa alla cura fisica ma tu mi hai tracciato la via per arrivarci, io non la vedevo, da sola non l’avrei mai trovata.
So anche che essendo io una psicologa tu ti sei sentito autorizzato a raccontarmi un pezzo della tua vita…lo fanno in molti. A me non sempre dispiace, certo non sempre posso intervenire sul cambiamento.
Che vent’anni fa sei andato in bicicletta con tua moglie e d i tuoi amici in una capitale europea , che sei andato a correre con lei per anni …
Non so perché tu mi abbia detto queste cose.
Non so se io devo trovare un collegamento, darti una spiegazione del perché tu abbia condiviso pezzi della tua vita con una persona così particolare per decenni.
IO dentro la mia testa so tracciare un profilo della tua storia, ma lo tengo per me; potei consegnartelo solo dietro richiesta chiara ed esplicita da parte vostra.
Tu adesso sei bloccato fisicamente, stai male, ma ti stai anche curando, ti stai riprendendo.
Io non credo sia adeguato che anche io mi fermi; io continuo a correre anche per te, mi dai una forza enorme con la tua presenza.
Tu non te ne rendi conto, ma mi permetti di percorrere chilometri di corsa come se stessi volando, non sento fatica!
Quasi riesco ad estraniarmi dal mio corpo e dal suo sforzo fisico, divento un osservatore che riflette, che medita anche su che cosa scrivere nel prossimo post sul suo blog.
Perdo quasi la percezione spaziale, mi devo quasi fermare per capire dove sono.
Grazie, mille volte grazie! se la mia fatica è servita per raggiungere questo traguardo ti ringrazierò ogni giorno nel futuro infinito.
Ho capito che mettersi alla prova è un modo per conoscersi, per affrontare le paure, per superare quelli che riteniamo esser limiti, quello che ad altri può far piacere che noi non affrontiamo, per ampliare i nostri confini di conoscenza. L’allenamento è difficoltoso e impegnativo, ma ci permette di sperimentare e comprendere tratti di noi stessi che altrimenti sarebbero rimasti nel buio delle tenebre.