MEDICI ALLA FRUTTA
Riflessioni su un anno infausto passato a fare controlli vari, che ti chiedi se i medici che hai incrociato hanno solo riversato su di te le loro frustrazioni personali e si sono accaniti nei tuoi confronti. Si rivolgono a te con quella modalità che sembra che tu sia grave, ma non lo sanno neanche loro perché pare che non siano in grado di capirlo, ed allora non rimane loro che lasciarti nel dubbio, in carenza di rassicurazioni. E’ tutto vero, savonese doc, mancano solo nomi e cognomi.
Più di una ora di ritardo per una visita prenotata sei mesi prima e nessuno che poi si scuserà.
L’attenzione che alcuni medici riservano ai loro pazienti è inferiore a quella che gli aguzzini riservano alle loro vittime. Anche perché l’aguzzino la vittima se la deve cercare, il medico ne ha a disposizione sempre di nuove …
Poi quando non ti resta che investire anche le tue risorse private in controlli altri, perché il tarlo ti viene che ci sia qualcosa che non vada, allora meglio verificare quanto prima che sia tutto ok per non farti venire stress inutile, davvero nocivo per la salute. Se non hai un minimo di competenze, qualche riferimento tra parenti ed amici, conoscenti, rischi di esser spacciato: che la tua ansia ed il tuo stress ti travolgano e si trasformino in un vero e proprio disturbo psicosomatico ben radicato nel profondo della tua anima.
Quando ti rendi conto che hai fatto il loro gioco, che ti sei mosso come una pedina di altri su una scacchiera fluttuante del male, resti deluso. Ma pochi medici hanno avuto il coraggio di dire basta al vortice dei controlli, che stai bene, che sei semplicemente diverso da altri corpi umani. Che la perfezione non esiste. Non sarò mai in grado di valutare l’effettivo livello di ignoranza.
La dottoressa che ha sbagliato a fare una ecografia e ti lascia nel dubbio sino al prossimo controllo (con un altro per fortuna!) che abbia una seria compromissione di funzionamento di un organo che cosa vince? Almeno chiedere scusa. Non deve essere beata perché non sa quello che fa, dovrebbe proprio smettere di esercitare un tipo di professione così dedicata alla vita degli altri. E per giunta retribuita…
Non si tratta di mancanza di risorse economiche, ma della gestione delle risorse di un sistema come quello sanitario molto particolare: unico. Basti pensare come in passato esisteva confusione per la gestione dei farmaci, medici, informatori.
Mi sono anche poco simpatici i professionisti che non si fanno alcun scrupolo nell’imbottire di psicofarmaci gli adolescenti; pensando di tenere così a bada i genitori.
Talvolta non sarebbe male sentirsi liberi di cambiare anche il medico di famiglia, visto che non sono tutti uguali si può anche essere così fortunati da incrociare quello che il destino ha riservato proprio a noi.
Non sono tutti così, però esistono professionisti a così stretto contatto con la vita e la morte delle persone, che la sensazione di essere sull’orlo di un baratro per responsabilità di altri, ti toglie il fiato.
Quando trovi quello che ti capisce umanamente, si sintonizza sui tuoi stati d’animo di confusione, allora ti senti quasi volare, stai bene, hai un interlocutore che è lì per te. Lo ringrazi, vorresti baciarlo, senti che lui proprio ti capisce e comprende tutto quello che hai passato. Sai che ti aiuterà a diffondere il nome del suo collega incompetente: perché esiste la deontologia professionale che prescrive il rispetto tra colleghi, ma è altrettanto adeguato che sia tutelato il paziente, affinché non si incastri in medici che non siano in grado di tutelarlo.