Di rivedere quello sguardo di terrore negli occhi di tuo figlio quando gli hai presentato qualcuno? Poi è andato tutto bene, tutti si sono amalgamati, ma tu quegli occhi persi li hai stampati nella mente come se fosse filo spinato nella carne. Di spingere tua figlia a frequentare una determinata scuola perché ritenuta molto formativa? In cui quel professore era troppo presente nella sua vita …
Risposeresti quell’uomo che agli occhi del mondo appariva fantastico? Ma mai nessuno si è preoccupato di vedere quali emozioni e pensieri circolavano in casa vostra, e quale la reale considerazione nei tuoi confronti.
Risposeresti nella chiesa di campagna quella donna con cui pensavi di poter esser felice? Che poi ti ha pure abbandonato quando vostro figlio aveva 6 anni perché lei non ce la faceva a reggere la famiglia che ti aveva obbligato a costruire. E tu la sei pure andata a ricercare perché ritenevi che tuo figlio avesse bisogno di vivere in famiglia.
Ti preoccuperesti ancora della tua amica carissima? Quasi una sorella per te, o forse lo hai fatto proprio per tua sorella. Ma hai messo via la sua riconoscenza nulla verso di te, non ti ha nemmeno detto grazie. Tu che l’hai seguita ed assistita nella sua malattia; ma come è possibile che lei non abbia capito niente ed adesso che sta bene se ne freghi brutalmente di te.
Nessuno potrà mai giudicarti, assolverti, condannarti, perché nessun essere umano è fornito di questo tipo di poteri. Dipende dalla consapevolezza che tu hai di te stesso, di quello che sei capace di pensare e di fare. Se sei capace e se te la senti fallo, ma non farlo mai perché qualcuno ti dia una ricompensa.
Io però ai figli insegnerei a rifarlo, perché ci sono azioni che non possono essere decifrate.