La casa a due facce ai tempi del Covid19
La casa sembra talvolta bellissima quando si è da soli senza l’altro partner, quando ci si sente proprietari e padroni di alcuni angoli, di una stanza,
perché è normale non coincidano gli aspetti che piacciono ad entrambi, un po’ meno usuale ammettere a noi stessi (e poi all’altro/a) che siamo gelosi di alcuni punti e quasi vorremmo transennarli per non averli in comune.
Non ci sarebbe niente di male nell’esprimere le proprie preferenze ed i propri gusti, senza buttarli giù amaramente, salvo poi sbottare quando non li si possono seguire perché la presenza fisica dell’altro ce lo impedisce.
E sui figli mi viene da scrivere che sono la nostra gioia, il coronamento di un grande progetto d’amore;
i figli sono meravigliosi, ma quando la scuola è chiusa parecchi genitori non sanno dove piazzarli perché la scuola era diventata un comodo parcheggio, si certo solo per andare a lavorare, e quindi diventano più impegnativi da gestire.
Anche i figli adulti che la sera scorrazzavano in riviera adesso resteranno in casa, ma la vedo dura pretendere la loro presenza accanto a sé sul divano, insieme a guardare un film.
Viceversa, per i figli che approfittavano delle uscite serali dei genitori per impossessarsi della casa e godere della loro meritata intimità sentimentale, sarà tormentata la sera da rifugiati nelle loro camerette.
I nonni forse potranno riposarsi a casa loro oppure saranno ancora di più costretti a raddoppiare i loro turni…
…e siamo solo all’inizio del periodo Covid19.
Per tutti quelli che non si vogliono arrendere, <io come persona ci sono> (Gaber)
Come psico terapeuta anche, con il servizio di terapia online, per informazioni: info@giovannaferro.it