“Lei lo lasciò”, non discuto sulla scelta dello scrittore, ma mi piacerebbe capire con Paola se lo aveva lasciato semplicemente per non affrontare i suoi sentimenti e pensieri, per nascondersi dietro una bella facciata di rispettabilità, in cui andare a spegnere anche ogni istinto vitale. E tutto questo procedimento non solo perché era giovane.
Brutta cosa non avere il coraggio di guardarsi dentro, correndo così il rischio di passare una esistenza a velocità zero, senza muoversi, credendo così di non correre rischi. Quando invece il rischio più grande diviene quello di non avere mai vissuto. E poi agli altri che cosa gliene frega di te? Mica vivono la tua vita, ti aiutano a chiarirti, anzi talvolta sembra abbiano il timore quando percepiscono che sei cambiata di avvicinarsi, quasi tu potessi indurli a cambiare anche loro contro natura.
Gianni porta invece il segno di colui che sfida sino all’ultimo per sentirsi vivo.
Una bella coppia: mischiati assieme divengono una coppia completa ed abbastanza stabile per essere felici!
Sogni: che bello saper sognare sempre, anche nelle difficoltà. Sognare per progettare, per evadere dalla realtà, per costruirne una alternativa, sognare semplicemente per il gusto ed il piacere di sperimentare l’attività onirica.
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Suo padre le aveva spiegato per sommi capi che la notte precedente Gianni era stato arrestato con il suo amico Gianpiero, erano stati colti in flagrante mentre dissotterravano in un bosco un pacco con della droga dentro, hashish. Che gli stavano dietro da un po’, che Gianpiero aveva scaricato tutta la responsabilità su di Gianni, che adesso volevano sapere da lei se sapeva, se era sua complice…
Poi la porta si era aperta e due agenti avevano fatto entrare Gianni… la faccia gonfia…la stessa maglietta che lei gli aveva tolto… lo avevano fatto sedere…le mani dietro la schiena con le manette…
-lei non c’entra…lasciatela andare per favore…
La guardava dritto negli occhi, cercava un piccolo segnale, a lei sembrò di vedere le sue labbra che si muovevano, che le dicevano “ti amo” ma non ne era sicura, voleva sparire, uscire da li e mettersi a correre… lo portarono via e la fecero uscire dopo poco, non si ricordava neanche le domande che le avevano fatto, le risposte che gli aveva detto, fuori dalla stanza vide suo padre e gli corse incontro lui se la abbracciò e la portò via.
Gianni venne condannato, durante il processo le dissero che aveva avuto la possibilità di scaricare su Gianpiero parte della colpa ma lei lo sapeva che il suo Gianni non lo avrebbe mai fatto. Lei non andò al processo, non andò mai a trovarlo, semplicemente non lo vide più…gli scrisse una lettera cattiva a cui lui non rispose e per forza di cose si lasciarono o forse è meglio dire che lei lo lasciò, lo abbandonò al suo destino…
-stai facendo la più grande cazzata della tua vita…
-e cosa facevi a Milano?
“Perché sto qui a parlargli come se nulla fosse” pensava Paola, ma la voglia di sapere tutto mista all’incapacità di sostenere il suo sguardo e all’antica vergogna che si alternava alla rabbia di quei giorni la tenevano inchiodata sul posto
-niente di che, ho finito un progetto per la costruzione di un ponte da qualche parte in Africa e adesso mi godo un po’ di riposo… sai noi architetti…
Altri ricordi, quel loro sogno di rimettere a posto il casolare in campagna e aprire un centro ippico con ristorante e poi la piscina, le terme… ed ogni giorno un idea nuova e Gianni che coordinava il tutto, coordinatore di sogni…
-ah, così ti sei laureato alla fine?
-beh sai, non è che mi abbiano dato l’ergastolo, anche se erano altri tempi per un po’ di fumo non marcisci in galera e non c’è neanche la sedia elettrica…
-certo che no…
“E ora che gli dico?” pensandoci bene quella era la prima volta che si rivedevano dopo quel loro ultimo pomeriggio insieme, quel loro ultimo bacio che Paola sentiva ancora sulle labbra…erano ragazzi che sdraiati sulla vita guardavano scorrere la corrente delle stelle…ed ora all’improvviso due adulti, ed ora all’improvviso la sensazione che il tempo avesse fatto il suo giro sui loro volti e sui loro corpi di allora…