Poi con la naturalezza e la passionalità, che solo i computer o le persone che come lei godono ad apparire fredde, posseggono…
-ah mamma, domani mi prendi appuntamento dalla ginecologa? Voglio cominciare a usare la pillola perché con Giorgio vogliamo programmare il primo figlio con calma e adesso non sarebbe proprio il momento..
-beh certo… sapete già il nome?
Le dissi mentre con una mano cercavo di calmare la tosse di suo padre con dei piccoli colpetti sulla schiena, il poveretto si stava strozzando e la faccenda della pillola non lo aiutava di certo, con uno sforzo sovrumano riuscì a riprendere il fiato e il ruolo che gli spettava.
-MA INSOMMA!!!!
Urlò quasi paonazzo in volto
-vi sembra questo il modo di parlare di queste cose, non hai nemmeno 18 anni santo Iddio!!!
E’ proprio sconvolto il mio caro maritino, magari pensa a quando la sua Annina… come ho sempre odiato quel soprannome lo sa solo il Padreterno, gli saltava sulle ginocchia e se lo sbaciucchiava e lui che anche se stava facendo la cosa più importante del mondo lasciava perdere e se la abbracciava. Ecco in quel momento li odiavo, tutti e due senza grande distinzione tra uno e l’altro, li odiavo perché li vedevo così simili, sicuri di loro, pacati e soddisfatti che mi isolavano… intendiamoci a me andava benissimo ma per i miei stessi pensieri odiavo anche me… praticamente un circolo vizioso di odio e amore..
-stai calmo Sandrino
– calmo un cazzo… e non chiamarmi Sandrino!!! Non lo sopporto e lo sai!!!
-dai papi
-papi un altro cazzo!!! E scusate l’eufemismo
-ma cosa preferivi, che mi presentassi a casa incinta, non sei tu che mi hai sempre insegnato che bisogna programmare le cose con coscienza e senza lasciarsi prendere dalla foga del momento..
“Colpito e affondato” pensò Paola leggermente goduta della difficoltà di suo marito in quel momento. Padre e figlia uguali in tutto stavano ancora dialogando quando lei si alzò con la scusa di sparecchiare e se andò in cucina portando due piatti ridendo…
-mamma ci sei?
-si certo Anna, ho capito… anche stasera abbiamo ospiti e volete qualcosa di carino da mangiare, sai già l’orario o me lo comunicherai in seguito? Ti ricordo che tuo padre vuole mangiare alle 19,30 precise quindi siete pregati di arrivare in orario
“Cosa glielo dico a fare” pensò, sapeva benissimo che sia la sua figlioletta adorata che il suo futuro, e per lei tristissimo, sposo spaccavano il secondo.
-tranquilla mamma, saremo a casa per le sette così magari ci prendiamo un aperitivo in terrazzo..
Anche l’aperitivo…
Salutò e chiuse la comunicazione, controllò le chiamate perse e vide che erano senza importanza. La sua amica Nadia l’aveva cercata tre volte, un numero privato ed uno che non conosceva… ancora un sospiro e le domande e i dubbi ritornavano a farsi vivi come a dire siamo qui… e ancora quella sensazione di impotenza, di stanchezza, di inadeguatezza a tutto come se all’improvviso dopo l’incontro di Gianni e di quello che era successo dopo si fosse accorta di aver vissuto una vita non sua …