I miei commenti alla puntata odierna…Non mi sembra mai un buon segnale nelle conversazioni sentimentali partire con i verbi coniugati al condizionale….avrei voluto che … in particolar modo quando si riferisce a un passato che tutti e due sanno benissimo come è andato a finire. Mi sembra un’ulteriore mancanza di responsabilità o di capacità di esprimere i propri sentimenti, per esporsi anche agli occhi di tutti. Gli occhi di tutti da cui non ci si deve aspettare un giudizio, approvazione, ma gli occhi come sipario in cui vivere appieno la propria vita.
Poi a seguire l’importanza del silenzio, saper aspettare il proprio turno, saper ascoltare, elaborare le parole di chi ci sta parlando ed è magari di fronte a noi. Controbattere è talvolta la peggiore offesa che facciamo al nostro interlocutore, che ci sta dedicando il suo tempo di vita.
Odiare: bisogna averla sperimentata almeno una volta nella vita questa sensazione, non si sarebbe umani. E’ importante non reprimere le sensazioni negative: anche esse fanno parte di noi.
Sarebbe opportuno avere anche un po’ di dignità nel chiedere scusa e non dare mai per scontato che il perdono arrivi facilmente. Chiedere scusa con le parole, ma animando le proprie azioni per fare qualcosa, finalmente, di diverso. Non lasciando che il tempo offuschi il dolore provato e fatto provare all’altra persona; non ci si può lavare la coscienza semplicemente togliendosi dalle relazioni e spostandosi altrove. E’ veramente un gesto regale saper aspettare …
“Vada per il caffè” … credo che abbiano suggellato più patti tra le anime il caffè, che non momenti ufficiali come matrimoni, riconoscimenti accreditati. Il caffè come incontro e incastro tra persone sconosciute, che finalmente si ritrovano ad intrecciare le loro dita in una stretta d’amore.
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-senti Gianni….io volevo…beh insomma, non sai quante volte in questi anni avrei voluto cercarti, spiegarti..
-ma non l’hai fatto…
-no… non l’ho fatto, però
Lui si mette l’indice sulle proprie labbra, invoca il silenzio e si scioglie in un sorriso, lei si zittisce e questa volta è lei che lo cerca con il proprio corpo, è lei che vuole un abbraccio…
-ehi strepitosa….piano che così mi soffochi…
-scusa….scusa davvero, non so cosa mi ha preso, sarà la sorpresa di rivederti…o il senso di colpa.. o il tempo passato o…
-basta Paola, adesso basta… non possiamo tornare indietro e nemmeno fare finta che non sia successo quindi…basta…. Ma dimmi piuttosto di te, come se la passa una splendida… ragazza di questi tempi?
-tu mi odi…vero?
Lui sorride o forse è solo un ghigno indecifrabile
-No… almeno non credo, forse all’inizio…forse il non vederti più mi ha fatto pensare ad un tuo abbandono, ad un tuo tradimento, ma poi ho capito, anzi credo di aver capito le tue ragioni, pensavo si trattasse di un periodo, che ci saremmo rivisti, parlati, spiegati e poi capiti…ma il periodo diventava sempre più lungo, tutto cambiava… il carcere, i miei che si sono trasferiti, la necessità di ricominciare da un’altra parte, l’università… e tu sempre più lontana… mi venivi a trovare solo nelle notti insonni, e lasciamelo dire… era magnifico il ricordo di noi due…
-scusa Gianni, per quello che può valere ti chiedo adesso e qui scusa… ma…
-ma direi che può bastare così. I vecchi e cattivi ricordi lasciamoli stare dove stanno
Si guarda intorno e all’improvviso sembra che il mondo ricominci a girare, all’improvviso rumori del traffico, voci confuse e caldo, e vento…
-meglio non stare in mezzo alla strada… senti Paola, io ho un po’ di tempo, ti andrebbe un caffè da qualche parte o sei tirata con gli impegni?
Lei controlla distrattamente l’orologio anche se sa benissimo di non avere niente di così importante che le può impedire di fermarsi un attimo con il suo passato..
-vada per il caffè…
Seduti al tavolini sembravano semplicemente quello che erano, due vecchi amici con una vita da raccontarsi
-allora, come va la vita matrimoniale?
-come fai a sapere che…
-ho le mie fonti… e così il Sandrino alla fine ce l’ha fatta…
Lei arrossisce senza motivo e senza motivo gira lo sguardo per non guardarlo negli occhi
-matrimonio in grande stile e viaggio di nozze a Barcellona, niente male per “il contabile”…
A sentire di nuovo il soprannome con cui chiamavano (lei compresa) al tempo delle superiori quello che poi sarebbe diventato suo marito la faceva da una parte sorridere e dall’altra incazzarsi
“Voi non lo conoscete” pensava “Voi non sapete niente di lui, della sua bontà, della sicurezza che infonde negli altri, di come mi ha sempre protetto soprattutto da me stessa…”
-beh, direi che più che una fonte d’informazioni, tu abbia una talpa vera e propria, sai anche quando è stato la prima volta che abbiamo scopato…?
-ohi, ohi, siamo permalosette o sbaglio? ……………………………