COMMENTO ALLA PUNTATA ODIERNA
Non per fare la moralista, ma quando alteri il tuo livello di consapevolezza con sostanze esterne al tuo corpo, perdi un pezzo della tua identità. Capisco che ci sia la paura di affrontare la realtà, ma non si può neanche praticare sempre la via della evasione. Come esseri umani siamo ben dotati per affrontare esperienze anche toste, poi la gestione delle relazioni umane sono il nostro pane quotidiano.
Ci sono attimi di curiosità per la vita degli altri, che si pagano cari. Imparare a stare zitti e a non pretendere, saper rispettare i confini degli altri.
Se il perdersi vuol dire mettersi in discussione, ben venga sgretolare le proprie sovrastrutture per costruire un se più naturale, più rispettoso delle proprie ed altrui esigenze.
Rispondere al gioco del destino che ti mette alla prova, per vedere se hai sempre scelto liberamente nella tua vita, e quindi replicare al sms ricevuto! Se non hai in memoria il numero, parchè speravi che nessuno ti cercasse; forse non volevi confessare di esser tanto infelice…
Secondo me Paola è il prototipo di donna insoddisfatta, incapace di guardarsi dentro, immessa dietro una cosiddetta facciata di rispettabilità, che però non riesce più a sostenere il suo ruolo. Forse sta arrivando la svolta, bisogna vedere che cosa combinerà lei!
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-e allora qual è il problema…
-nessuno…
-benissimo, allora fisso il tutto e poi ti racconto, vedrai passeremo delle giornate da favola…
La bacia distrattamente e si avvia verso la porta d’ingresso
-ora devo scappare amore mio… ci vediamo dopo ok…bacio..
-bacio…
Perché non gli ha detto la verità? Perché non si è imposta, perché cazzo con tutti i posti al mondo proprio Barcellona… “E se sapesse che quattro anni fa ci sono stata con Gianni e gli altri fulminati?” un sorriso la scopre a ricordare e i ricordi sono così vivi che si deve sedere per terra, spalle al muro sotto la finestra… Barcellona…
-ecco cara, vieni… aspetta che sposto le valige… ecco qua…ti piace la stanza?
Chiamarla stanza poteva anche sembrare riduttivo e in effetti lo era riduttivo perché quella più che una stanza era una casa senza pareti, e che vista… e che letto…un mazzo di rose sembrava splendere sul tavolo del salone, Paola si era avvicinata per leggere il bigliettino…
“…oggi ho realizzato un sogno, ho sposato una stella, spero saremo sempre felici o mio amore e moglie mia… ti amo
Sandro…”
Prende una rosa e va sul terrazzo, i colori del tramonto sembrano esplodere, con una mano accarezza l’anello, con i pensieri sfiora i propri ricordi, le spine…
Quattro anni prima erano arrivati in macchina alle 4 di mattina fumati come bisce avevano passato un ora a cercare l’ostello e un’altra ora ancora a farsi capire da quella specie di portiere notturno… poi si erano buttati tutti e quattro sul letto stremati e avevano continuato a ridere tanto che lei e la Giulia erano dovute andare in bagno per la paura di farsela addosso… e Gianni era…bellissimo…
…Barcellona…
-comunque è inutile parlare adesso della preistoria…
Gianni aveva chiamato il cameriere alzando il braccio
-lo vuoi un altro caffè strepitosa?
Nell’attesa del liquido scuro e caldo un breve scambio di notizie a quel punto doveroso, ti sei mai sposato? No per carità… e tua figlia? Scommetto che vi scambiano per sorelle… e sorrisi distesi come se il passato fosse sparito e finalmente vissuto, poi all’improvvisoGianni si era alzato dal tavolo all’esterno del bar, le aveva spostato la sedia per farla alzare a sua volta come se fosse troppo doloroso continuare a parlare e a stare insieme, come se ci volesse una tregua per assimilare tutti quegli anni rivisitati in poco più di un ora. Si erano lasciati scambiandosi i numeri di telefono con la promessa di sentirsi e la paura di perdersi nuovamente e questa volta per sempre.
Non era successo, non sapevano o forse non avevano capito che il problema non era perdersi ma al contrario ritrovarsi per sempre… dopo due giorni Paola vide un sms sul telefono, non aveva memorizzato il numero ma non ci mise molto a capire che si trattava di Gianni… “un caffè in trent’anni mi sembra un tantino poco, che ne dici di un aperitivo?” era a casa che preparava cena, lasciò perdere le verdure da tagliare e rispose, senza pensarci un attimo le venne da rispondere…”per me va bene, come restiamo?…” pochi attimi, il tempo di sistemare i filetti di peperone insieme al resto e di nuovo il segnale di sms…
-ma, guarda che ti è arrivato un messaggio…vuoi che te lo guardi io che sei impegnata?
-NO!!!
Strappò il telefono dalle mani della figlia rendendosi conto di essere stata un po’ brusca…
-Sarà tuo padre che avvisa di un ritardo…. Ora controllo io…
Si asciugò le mani aspettando che la figlia si allontanasse ma niente, allora andò in bagno e poi guardò il cellulare… “mi faccio vivo io… a presto strepitosa…”