Condivido con voi questo racconto che mi è arrivato via e-mail… lo trovo sfavillante di emozioni …GRAZIE!
Eravamo fermi davanti ad un portone, pochi minuti ad aspettare e nel frattempo osservare…una corriera si stava fermando e pochi metri a sinistra un uomo chiudeva la serranda del negozio. Io giocavo con il telefono cercando improbabili slalom tra palline impazzite sullo schermo mentre lui palleggiava con un pallone invisibile, pochi rumori e ombre della sera tutt’intorno. Ad un certo punto si volta e mi guarda, sento i suoi occhi prima della sua voce e l’ultima pallina cade con un rumore sordo…
-Tu giocavi a pallone da ragazzino vero?
-Certo che si..
-In che squadra?
Metto via il telefono tanto oramai ho perso interesse al giochino deficiente, lo prendo per la spalla perché nel suo palleggio invisibile si sta avvicinando troppo al ciglio della strada e la corriera sta ripartendo, lui senza fermarsi insiste con le domande
-Allora? In che squadra giocavi…
Anzi, insiste con la stessa domanda… e adesso? Cosa si risponde ad una ragazzino di 10\11 anni? La verità o una versione della stessa un po’ ricamata per renderla interessante…. Opto per ora di mantenere un livello di verità il più sincero possibile
-A dire il vero non è che sia mai stato in una squadra per molto tempo, i miei sport preferiti da praticare erano altri ed il calcio lo si giocava solo nel campetto sotto casa…
-Si ma l’altra volta mi avevi detto che avevi giocato un anno nel campionato giovanile…
Ecco, fregato… così impari a raccontare balle e cosa ben più grave non ricordartene nemmeno.
-Non solo in quello a dire il vero, diciamo che ho giocato una decina di anni ad un buon livello…
Ma si, oramai ci siamo tanto vale sbracare un po’
-In che ruolo giocavi?
-Punta naturalmente….
-Hai fatto tanti goal?
Continua a palleggiare senza fermarsi un attimo, sembra distratto e nello stesso tempo impegnato in qualcosa di estremamente importante come solo i ragazzini della sua età riescono a fare. Faccio finta di niente sperando di eludere domande e ricordi ma niente da fare.
-Allora?… ne hai fatti tanti di goal?
-Certo che ne ho fatti, altrimenti che punta ero?
-E il più bel goal che hai fatto? Com’era… di testa o in mezza rovesciata….?
-E’ passato un belpo’ di tempo, non mi ricordo mica….
-Come fai a non ricordartelo…Io i miei me li ricordo tutti….
E parte in un misto di novantesimo minuto e servizio di Sky con tocchi immaginari ed esultanze prese a piene mani dai filmati dei vari campionati. Lo guardo quasi affascinato, avere tutta la vita davanti ed avere ancora tutto da sbagliare, o da imparare. Mi appoggio al muro e sorrido, lui mi guarda e si aspetta una mia risposta, un racconto di qualcosa di epico perché per i ragazzini tutti gli adulti appaiono come custodi antichi di verità assolute e cosa importa se le cose raccontate sono romanzate come neanche Liala, il nostro compito è quello di raccontare, ingolosire, lasciargli capire che anche loro potranno crescendo essere attori principali di qualche bellissimo film… che avranno anche loro qualcosa da raccontare. Noi abbiamo l’esperienza loro solo l’innocenza di una vita all’inizio e alle loro domande abbiamo il sacrosanto dovere di rispondere, lasciarli a bocca aperta desiderosi di un’altra storia…
-Beh, in effetti uno me lo ricordo….
Si ferma con il pallone invisibile sottobraccio mi guarda
-…eravamo quasi alla fine del secondo tempo, risultato fermo inchiodato sullo 0 a 0 ma noi dovevamo vincere a tutti i costi…
-Perché, altrimenti andavate in serie B?
-Di più… c’era in ballo una coppa….
L’ho catturato, preso i suoi occhi nei miei
-Su un tiro del nostro capitano, uno dei loro difensori devia la palla oltre la linea di fondocampo… sai cosa vuol dire vero?
-Si, che dovevate battere un calcio d’angolo
-Bravo….il nostro numero 2 prende la palla e la va a sistemare sotto la bandierina poi lentamente alza lo sguardo verso l’area affollata di noi e loro, uno dei loro difensori centrali mi si attacca addosso e comincia a spingermi, tirarmi. Cerca di farmi innervosire in tutte le maniere e non mi lascia spazio, gli altri miei compagni cercano di smarcarsi ma il numero 2 guarda verso di me con un cenno d’intesa, so cosa mi vuole dire, che metterà la palla rasoterra sul primo palo, che io devo essere lì per deviarla in porta prima che uno dei difensori o il portiere riescano a capire le sue intenzioni. Lo guardo e rispondo al suo cenno in modo affermativo..
– E come se eravate distanti?
-Gli faccio l’occhiolino e lui capisce, ma non c’è molto tempo perché lo vedo che sta per calciare e io ho sempre questo Marcantonio attaccato alla maglietta, vedo un altro mio compagno che è poco distante, lo chiamo e gli faccio il segno del blocco…
-Cioè?
-Corro verso di lui, il mio marcatore mi segue senza mollarmi un attimo, quando sono vicino al mio compagno cambio improvvisamente direzione e corro verso il punto dell’area dove so che il numero 2 sta calciando la palla. La bestia che mi stava smarcando si accorge della mia intenzione e cerca anche lui di invertire la corsa ma sbatte contro l’altro mio compagno che gli si mette davanti impedendogli di seguirmi…Il blocco è riuscito, vedo il pallone venire veloce verso di me, sono da solo, grida indistinte di avversari e compagni e io…. Tocco leggermente il pallone spedendolo in rete alle spalle del portiere….Goal!!!!!!
Abbasso lo sguardo verso di lui e lo vedo a bocca aperta che sembra stia per esultare, e allora mi accorgo che anche io sono quasi sul ciglio della strada mimando movimenti e tiri impossibili mentre una signora scesa dalla corriera mi guarda con aria preoccupata.
-Deve essere stato proprio un bel goal…
-Puoi giurarlo, me lo ricordo ancora perfettamente….
-Che coppa era, la Champions?
Lo guardo sorridendo, poi gli do una schicchera sulla spalla
-Ma che Champions…era solo una partita tra ragazzi più grandi (gli altri) e ragazzi più piccoli (noi) e in palio c’era solo la possibilità di stare nel campetto a giocare ancora…
Lui sembra tutt’altro che deluso, quasi non gli importasse del mio scherzo, mi guarda e mi dice….
-Non sarà stata la Champions ma è stato lo stesso un goal importante, no?
E già, non era la Champions ma cosa importa, non bisogna mica giocare in serie A per segnare dei bei Goal perché tutti noi abbiamo segnato ed esultato e credo sarebbe bellissimo oltre che doveroso continuare a farlo….