Guinzaglio di donne e….uomini.
L’idea mi è venuta mentre correvo sulla Passeggiata degli Artisti. E’ un classico trovare almeno una signora che ti fa saltare il guinzaglio come fosse la corda…perché la suddetta incurante di dove si trova, neanche si occupa di seguire il suo adorato animale domestico siccome è intenta a guardare fissamente il suo cellulare. Quindi il cane è beffato doppiamente: non è libero di andare dove vorrebbe (rischiando di scontrarsi pure con me…) e per di più non gode neanche dell’attenzione della sua amata padrona.
Immaginavo allora che alcune di queste signore forse il guinzaglio tentano di usarlo verso il coniuge e/o i figli, per controllo, per insicurezza, limitando certamente la spontaneità dello scambio che dovrebbe esserci naturalmente nelle relazioni umane. Ma il guinzaglio fa sentire forti, restituisce la sensazione di esercitare sull’altro il proprio potere, spesso inadeguato. Insomma l’oggetto in se si presta a far provare tutte queste sensazioni. Alcuni oggetti riescono a trasferire nella mente di chi li possiede percezioni ed immagini mentali utili a costruire un ruolo fittizio, ma dietro cui comunque potersi trincerare.
Certe donne vorrebbero essere tenute al guinzaglio per avere qualcuno che le gestisca in tutto e per tutto, perché sembra più facile avere qualcuno che comanda e ordina, che definisce i programmi di vita quotidiana;
ma non si rendono conto che anche loro hanno le capacità per scegliere quello che vogliono. Poter definire come gestire il proprio tempo di vita è la più grande libertà di cui siamo dotati: molte però sono assalite dall’ansia di decidere, hanno paura di sbagliare, non si sentono adeguate mai.
Questo tipo di gioco relazionale troppe volte va bene più o meno consapevolmente a tutti, ciascuno si porta a casa il suo tornaconto, funziona!
Visto dall’esterno sembra veramente una recita, ma bisogna anche stare attenti a fermare il gioco, qualcuno resterebbe destabilizzato. Imbrigliare o togliere le briglie non è azione solo da regista, ma richiede la partecipazione di tutti.
Il guinzaglio utilizzato per atmosfere sessuali ben venga, se rende più disinibiti, e da la possibilità di proiettarsi in scenari altamente onirici, magari senza quella pudica vergogna che tante menti ottenebra. Non è il caso poi di mettere in rete i filmati, anche se il senso di sfida che si prova induce ad osare anche di entrare in contatto con un pubblico universale…
Ad alcune mamme che la mattina accompagnano i figli a scuola il guinzaglio mentale lo metterei io…poi via via che i figli crescono allora riescono un po’ a contenerle nelle infrazioni stradali continue che altrimenti reitererebbero all’infinito. Sembra veramente non riescano a capire che dove finisce la loro persona, è doveroso far iniziare il rispetto per gli altri, figli compresi. Un mio pensiero continuo va a quei figli che sono allontanati dal papà grazie all’azione perversa della madre: forse il guinzaglio è inutile, anche figurativamente, ci vogliono azioni mentali di revisione e ristrutturazione mentale ed emotiva.
Comunque sempre in agguato deiezioni canine sotto le scarpe al ritorno dell’allenamento mattutino, anche se con la testa arricchita da spunti narrativi nuovi…