Cara dottoressa, le voglio raccontare di come sia strano questo ragazzo Martino con cui sto. L’ho conosciuto in passeggiata l’estate scorsa.
In casa sua ho visto sulla libreria la collezione di fumetti di suo papà ma nessuno ne parla … Non me lo ha fatto ancora conoscere, non credo per vergogna, perché quando ne parla che siamo solo io e lui gli si illuminano gli occhi. Però c’è qualcosa che non capisco …
Mi capita di vedere qualche post del papà su face book e di leggere qualche articolo, mi sembra un uomo “normale”, amici di amici ne parlano pure bene!
Nei pochi caffè che ho preso in casa di Martino, mentre sua mamma transitava per casa, ho percepito solo sguardi carichi di odio quando lo sentiva nominare dai figli o lei stessa doveva parlarne.
Ma come è possibile che una donna si riduca così? Io non vorrei mai fare quella fine, spero sarò capace di altri sentimenti verso i miei figli … mi piacciono tanto i bambini, sono molto affezionata a quelli che ho seguito come baby sitter!
Martino mi ha raccontato che i suoi si sono separati circa un anno fa: in casa c’era il gelo, l’indifferenza, litigi e silenzi infiniti. Addirittura quello più accuditivo era proprio il papà che preparava pranzo e cena ai due figli; la mamma per fortuna era spesso fuori per lavoro o altri impegni familiari, perché quando rincasava calava un velo pesante di non comunicazione: quattro fantasmi svolazzanti per casa.
Ma Martino non è capace di dire di no a sua mamma, ha paura che lei faccia qualche gesto sconsiderato – poi lui sembra non avere grinta e voglia di vivere, si adegua troppo, a volte sembra che abbia paura a stare con me per non lasciare sua mamma da sola, a tratti cambia la sua voce quando le risponde al telefono in una vocina sempre pronta a dir di si ad ogni richiesta assurda.
Mia mamma pur avendo cresciuto me e mia sorella praticamente da sola ( perché quando papà è mancato anche i parenti si sono dileguati), non pretende che noi le facciamo compagnia costantemente; è vero la mamma ha seguito un percorso di psicoterapia che le ha giovato e le ha permesso di superare la morte del marito e di esprimere al meglio le sue già ottime capacità.
Martino più volte l’ha trovata addormentata in pieno giorno e subito si precipitava a controllare se non dovesse essere in turno, altre volte sul tavolo della cucina con una bottiglia in mano solo per fare scena, perché ne aveva bevuto un solo sorso; a tratti gli chiede di dormire con lei, quando nel passato andava spesso a dormire dalla zia e lo lasciava da solo in casa con il papà.
Sua sorella invece si è impegnata per finire il suo percorso di studi, ha un altro stile, talvolta la sento proprio litigare con la loro mamma, che non perde occasione di screditare il papà, di insultarlo.
Io mio papà l’ho perso in un incidente stradale improvvisamente; non riesco a pensare che Martino possa fare a meno del suo, solo perché sua mamma ci prova (e forse ci sta riuscendo) a tenerlo lontano.
Cara Federica, non pensare di salvare questo ragazzo dalle grinfie di sua madre, puoi solo invitarlo a pensare a lui stesso, magari chiedigli tu stessa di andare a bere un caffè assieme con suo papà così potrai conoscerlo di persona…
Forse Martino teme che tu possa giudicarlo, molte volte i figli temono che gli amici emettano sentenze in base al lavoro e alle vite dei loro genitori; non sanno che il giudizio è una operazione mentale degli adulti tutti protesi a catalogare, per proteggersi dalle loro stesse paure.
Certo siete giovani, ma non potete impostare la vostra relazione sentimentale sull’approvazione, sul giudizio, sul sostegno che i vostri genitori vi vorranno o riusciranno ad accordarvi.
Siete in diritto di stare bene, di essere felici; è bello poter sentire l’appartenenza con le famiglie d’origine quando queste non sono un costante metro di misura di come fare, di che cosa fare e di che cosa pensare.
Provate a pensare a voi stessi, non illuderti di poter accudire Martino spazzando via la mamma, devi credere in te stessa e nel diritto di continuare a seguire quella rotta che hai costruito assieme alla tua di mamma. Ora nel tuo bagaglio di vita puoi mettere quello che più ti aggrada, chiedi a Martino se vuole proseguire con te, meriti la massima felicità.
Federica impara che non potrai mai sostituirti al tuo partner per combattere le sue battaglie, anche se ne saresti capace, a quel punto suo madre virerebbe tutto il suo odio verso di te e ti distruggerebbe sicuramente…
Perché quel tipo di madre non si rende conto che nell’odiare il marito, distrugge il padre suo che deve averle dato molto poco) e quello dei loro figli, e devasta la vita a Martino; ma tu non ci puoi fare proprio nulla, non puoi salvarlo! NO!
Martino 26 anni, Federica anni 24 tanto per avere un riferimento ….