Furgone bianco …
Pregiudizio n. 1, ovvero uno dei tanti pregiudizi che ciascun esser umano si porta dentro e che lo influenza poi nei suoi comportamenti ed organizzazione della vita quotidiana.
Quando vado a correre in pieno giorno, quando sulla strada limitrofa (purtroppo per me) transitano parecchie macchine, capita anche di incrociare il furgone bianco che mi strombazza: prendiamolo come esempio di giocosa espressione di leggerezza! Può succedere, l’importante che non si fermi sul primo punto in cui può accostare, o faccia la stupida mossa di salire sul marciapiede quando passo io. Questa modalità non fa altro che incrementare il mio pregiudizio nei confronti del furgone bianco, che mi ingenera ansia e preoccupazione. Certo non sempre mi posso fermare, seguendo il mio istinto sospettoso, e fargli la foto alla targa; anche perchè che uso ne posso fare? È tutto basato sulla presumere intenti poco rispettosi nei confronti delle altre persone.
Certo non tutti guidano in maniera screanzata, ma spesso quello stesso furgone bianco me lo ritrovo che non rispetta la precedenza e a tratti neppure lo stop, quando io mi trovo per strada in macchina. Contrasta quel colore bianco, splendente, e sinonimo di purezza, con un comportamento che infrange le regole del codice della strada.
Lo so non posso perseguire una forma di giustizia privata e personale, ma talvolta mi verrebbe voglia di seguirlo e di vedere in faccia il guidatore. Anche perché se non stai attento ti falcia sulle strisce pedonali o quando sei in bici che pedali tranquilla sotto il sole.
Talvolta ho anche pensato che dentro quello stesso furgone bianco ci fosse della refurtiva di vario genere, frutto di furti negli appartamenti svaligiati dal malvivente di turno.
Contenesse al suo interno anche un carico d’armi … ricordo un colloquio con un paziente a cui erano state date le misure alternative, che sosteneva di non sapere come fossero finite delle armi nella sua cantina. Eppure lui aveva tre figli, uno dei quali giocava a calcio nella stessa squadra in cui (sempre secondo il suo racconto) c’era anche il figlio di una mia collega. Paradossi mentali su cui non vale neanche la pena di intervenire, o di far la fatica di pensarci su.
Non riesco a soffermarmi se non brevemente sull’ipotesi utilizzo del furgone bianco per trasporto di minori, sfruttati ed usati da adulti perversi e malvagi …
Questo stesso furgone potrebbe contenere anche quintali di amore che si riverserà su tutti noi, facendoci vivere finalmente felici. Basta con i cattivi pensieri!