EX
EX soprattutto in amore, non più, chi ha cessato di ricoprire un ruolo.
Scelgo di iniziare con una citazione di Gaber: <c’è una fine per tutto. E non è detto che sia sempre la morte.>
Noi umani lo sappiamo che l’inizio contiene la fine, ma facciamo di tutto per crearci delle trappole mentali, non lo accettiamo. Ogni persona ha una sua vita autonoma, nella coppia ci sono due teste: non c’è niente di più difficile di far funzionare due teste diverse per pensieri ed emozioni. E’ ingannevole pensare che la coppia semplifichi la complessità dell’individuo, succede molto raramente, e quasi mai al primo colpo.
Perché succede? Ci si lascia perché la relazione non funziona, anche se manca la consapevolezza simultanea. Si vive male. Non si è quasi mai avuta chiarezza dentro di sé su che cosa l’altro/a significhi per noi, del perché si crei il patto di coppia. I matrimoni vengono celebrati quasi per gioco, così fan tutti. Non si è imparato ad amare, altro che dire: “L’ho amato troppo!”. Non esiste rispetto alcuno per l’individualità dell’altro partner.
Uno dei due deve decidere di chiudere, ma purtroppo chi lo fa viene etichettato come lo <Stronzo!>. Non esiste condivisione della responsabilità sul funzionamento della vita di coppia.
<…ma lasciatele sempre la sua dolce curiosità
ditele che l’ho perduta quando l’ho capita
ditele che la perdono per averla tradita.> F. De Gregori
Non si dovrebbe: usare i figli per riempire il proprio vuoto interiore e metterli contro l’altro genitore. E’ fatto gravissimo. Gli amici non devono per forza schierarsi, sembra un modo per far tacere la coscienza. Avvicinarsi all’altrui famiglia d’origine per farli impietosire, si risulta mentecatti. Ricattare con minacce emotive. Avvalersi del potere economico e della casa. Continuare ad infastidire l’altro con modi subdoli; non è ancora stalking, perché non esiste una legge che governi chi si approfitta dell’altrui tolleranza.
A parte la categoria speciale: quelli come te, che arrivano nel locale, la sera della prima della trasmissione pensando di danneggiare tutti. Quanto ti capisco! io sono anni che lavoro sul mio livello di stupidità , e quanta fatica mi è costata. Autogol, te lo sei beccato, ma tu non sei il tipo portiere che su di se attira le responsabilità della squadra.
La tua vena distruttiva ti si è ritorta conto, e non credo che ancora oggi a distanza di anni tu abbia capito. Se non ti hanno insegnato ad amare, mai saprai amare, o peggio nel pensare di amare devasterai quanti si avvicineranno a te, soprattutto i familiari. Ti chiedo scusa per non aver visto il vuoto, il baratro, dentro cui finiscono tutte le anime destinate ad avvilupparsi nel dolore.
Però quando si chiude molto frequentemente si assiste ad una rinascita personale, perché ci si trova obbligati a pensare a se stessi, a chi si è davvero. Appare un momento creativo, ci si mette in gioco. Si passa dal dépliant sui problemi sessuali a rendersi conto di esistere; con la scoperta di una vita sessuale mai sperimentata e finalmente appagante. (tutti potremmo riuscirci, l’essere umano ha in dotazione un kit completo). In relazioni sentimentali durate tra i 10 ed i 20 anni si sarebbe dovuto sperimentare di tutto, invece per abitudine e per mancanza di amore si è sprofondati nel piattume.
Piccoli suggerimenti: la fine di una relazione può trasformarsi nell’inizio di un nuovo viaggio. Ribaltare il <non ce la farò mai> in un pensiero propositivo: sono in grado di … Il dolore e la sofferenza per quanto costino tanto a livello mentale ed emotivo, vanno sperimentati. E se ne può venire fuori.
*parte dei contenuti sono tratti dalla trasmissione <La Psic & il Deejay> in onda tutti i mercoledì dalle 21 alle 22 sulle frequenze di Radio Savona Sound, condotta da Giovanna Ferro e Andrea Poggio.