Donne, animo puro e lavoro…
Candidi e puri sono sicuramente tutti gli esseri umani, il contesto in cui si vive va ad incidere su come i singoli individui diventeranno da grandi, quanto verrà tutelata la loro crescita, quanto verranno garantite condizioni di vita serene e soddisfacenti.
Il lato sociale incide e fa pressione su quello mentale, pochi sono coloro davvero puri di cuore e di intelletto, quasi vittime di un sistema che si trova a dover adorare qualcosa di buono per giustificare tutto il male che si espande intorno!
Non esiste la parità sul lavoro e le donne sono le prime responsabili di questa distorsione: poche combattono, di fronte a molte che le accusano di arrivismo.
I dati sull’occupazione femminile dicono che l’Italia è in fondo alla classifica europea, anche se le donne si laureano in numero maggiore e con voti migliori, il loro voto di laurea è superiore a quello maschile ma guadagnano di meno! Perché? Mille volte perché, miliardi di volte perché?
<L’Italia è un paese in cui la divisione in base al genere del lavoro familiare non pagato è tra le più asimmetriche. Anche quando la donna è occupata, svolge la gran parte dei lavori domestici…>
Quando poi non si rinuncia a cercare il lavoro o lo si abbandona perché paradossalmente una occupazione va a cozzare con il posto nella graduatoria per l’asilo dei figli o con le rette stesse … la maternità diventa un ostacolo o gli ostacoli diventano una spiegazione della maternità e della mancanza di servizi? O ci si trincera dietro gli ostacoli, così non avviene il cambiamento
Aggrappandosi alla affermazione paradossale che tutto deve cambiare perché tutto resti come prima, ne “Il Gattopardo”: «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi»
Ci sarebbe anche la questione pulizie: ma quale grado di soddisfazione per le donne? Non credo esista alcuna correlazione scientifica; ce ne vogliamo convincere perché sembra frutto di un pensiero talmente lineare, che mette male ribaltare.
Io mi sento molto realizzata senza dover eseguire pulizie di casa o altre occupazioni domestiche quali il cucinare, stirare, fare ordine, etc. etc. Non aver paura di esprimere i propri più reconditi pensieri ed affetti rende liberi e soddisfatti, ed aumenta il grado di felicità dell’umanità.
Trovo personalmente squallido che parecchie donne impegnate in politica quando escono dal circuito, ridiventano mamme e fanno un uso inappropriato del loro ruolo genitoriale.
Poche si occupano veramente della condizione femminile, la maggior parte si adeguano ed aderiscono al modello maschile perché è più facile.
E poi fuori dalla politica non hanno alcun lavoro e forse non hanno neanche mai lavorato: da qui si spiega lo scollamento mentale che hanno e la totale incapacità di prendersi cura di situazioni di tutela lavorativa di genere.
Poi al paradigma che una donna debba sfogare la sua perfezione sul lavoro perché in casa è frustrata dalla relazione con il marito e che non abbia un numero sufficiente di figli per essere felice io dico NO!
Io ci credo, a mio figlio insegno questo, e spero che a sua volta trasmetta questo messaggio ai suoi amici oggi e nel futuro a tutti gli individui che incontrerà! Bisogna sentirsi in diritto di cambiare.