Dal Padre alla figlia
Dedicato a tutte quelle donne che pensano erroneamente di valere solo perché sono la moglie di… mi dispiace per loro, per l’esistenza priva di consistenza che devono aver condotto all’ombra di mariti che neanche riuscivano a pensarle, da sottolineare inoltre la devastazione a cui hanno sottoposto i loro figli senza alcun riferimento a cui ispirare le loro giovani vite, rimaste prematuramente vuote. Anche a coloro che credono di aver trovato realizzazione nei figli, nell’averli allevati come l’esecuzione di un compito scolastico.
Riflessioni personali sulle prime tre puntate…di una fiction andata in onda il mese scorso.
La famiglia che non augurerei mai neanche alla mia peggior nemica, o forse sapendo da che famiglia proviene mi potrei dare una spiegazione del suo modo di essere.
Due genitori inadeguati, due modelli di persone che sembra trasudino da ogni millimetro della loro pelle un brutto modo di gestire la propria vita. Chiusi dietro una facciata di maschere assurde.
Si parte da un modello di donna che ci permette di farci una idea di quanta strada e fatica debbano avere fatto altri diversi da noi per garantirci i diritti di cui godiamo oggi. Anche se nella fiction alcune battaglie per le donne, per gli uomini e per tutti mi sembrano molto banalizzate.
Una chiesa sepolcro di grandi valori mai esistiti e mai vissuti, un enorme coperchio sulla miseria umana: così almeno si pensa che non si veda dal di fuori.
Il suicidio di un figlio? Beh magari qualcuno dovrebbe riflettere che andrebbero ricercate delle spiegazioni e delle responsabilità su chi ha condiviso un suo pezzo di strada di vita con lui.
L’uso dell’alcool per tamponare la mancanza di sentimenti ed idee dentro la testa. Il prodotto grappa a questo punto sembra l’ultimo dei problemi, anche in materia di alcolici e di dipendenza da sostanze.
La figlia che non è mai diventata né madre né moglie, perché non è neanche mai stata se stessa e non viene neanche da biasimarla.
La figlia che finisce in collegio: è imbarazzante il pensiero di quante altre ragazze siano state rinchiuse nei collegi per toglierle dalla circolazione familiare e sociale. Il fattore religioso non è proprio ininfluente.
Un padre, ma soprattutto un uomo, che scatena dentro davvero una grande pena.
Ma quale messaggio voleva trasmettere questa serie?
Io ammetto l’ho seguita perché volevo vedere sino a che punto sarebbe arrivata nel devastare una famiglia e a farne un ritratto così brutto e brutale.
DOPO L’ULTIMA PUNTATA
Alcuni segreti familiari trasfigurano la dignità personale ed impediscono la naturale evoluzione del benessere.
Il dolore atroce ed assurdo scatenato dall’incapacità di dialogare che rovina adulti e bambini.
Figli che si sono dovuti arrangiare a sopravvivere in un mondo adulto tutto proteso a pensare a stare bene o ad indossare la maschera adatta per ogni occasione.
Modelli femminili che scatenano dentro tanta tristezza e rabbia; modelli maschili che fanno venire nausea, anche molto forte. Per lo meno dal mio punto di vista femminile.
Esistono ottimi consulenti di cui avvalersi per favorire il passaggio generazionale delle aziende di famiglia.
Un padre su cui si è puntato il mirino del cecchino per trovare un colpevole, che riesce a riscattarsi solo dopo aver sviluppato tutta la sua vita su un precario equilibrio esistenziale.
Spero non esista Di padre in figlia, la seconda serie.