Crisi di mezza età? La mia. Pensieri in volo.
Eccomi alla soglia dei 50 anni, i miei 20 sono distanti, ammetto che un po’ di nostalgia dentro di me si è sollevata, come una leggera foschia ad offuscare il mio sguardo e le mie fotografie mentali
Sfoglio quelle di gioventù in cui non ero per niente sicura dentro di me, la bellezza oggi la riconosco meglio; ero davvero carina, peccato non avere avuto maggiore stima , senza dover dipendere dai commenti del mio ragazzo o degli amici, comunque dagli altri.
Oggi mi sento ancora carina, molto sicura di me, al punto da incavolarmi quando per strada qualcuno mi guarda , ma la bellezza sta sfiorendo. Lo so che l’aspetto esteriore no è tutto, poi una come me che fa usare agli altri la testa per lavoro.
Ma che disperazione profonda vedere un corpo cambiato. E sapere che cambierà ancora. Voglia di urlare la mia angoscia!
Lo so che faccio di tutto per non spegnere il mio entusiasmo verso la vita: anzi oggi mi sento più spavalda di un tempo.
Non è neanche una crisi è un passaggio. Quindi eccomi giunta alla mia vera crisi in quanto scelta . Ho deciso consapevolmente di non potere piacere a tutti e soprattutto di non volere entrare in contatto con certuni che a me proprio non piacciono! Sfodero il mio sorriso solo quando incrocio uomini e donne a cui voglio bene, che mi intrigano. Per il resto cambio anche la mia rotta verso la felicità, pur di non fare brutti incontri. Le mie esperienze di vita personale la direzione l’hanno modificata; mi si è aperto uno squarcio nella mente e nella vita pratica. Sono precipitata , mi sono fatta anche male. Al momento mi sono fermata, onde evitare di sentirmi come in un frullatore per troppe idee, sensazioni, progetti, illusioni, dolore acuto, felicità, futuro, aspettative brillanti.
Indosso due calze marroni, due gambaletti tinta carne che mi fanno orrore! Il dottore ha detto che fa parte degli acciacchi dell’età, sono anche stata favorita dalla sorte perché non è nulla, basta tenerlo sotto controllo. Però quella calza marrone la devo indossare se no mi gonfia il piede, se no non posso mettere più le mie scarpe con il tacco. Allora un uffa gigante mi viene da pronunciarlo!
Si io nella realtà mi ci calo profondamente, mi ritengo realista , incentrata sul presente ma non disdegno di scrutare l’orizzonte per capire come muovermi, perché il presente quasi mi annoia , mi spaventa per gli errori madornali , quindi vado a cercare le soluzioni anche con rabbia .
La mia presunta nuova sostenitrice dice di essere contenta nel vedermi felice proprio con lui, quindi mi risparmia di spifferare delle cose brutte sul suo conto, etc. etc. E qua mi sono inginocchiata al mio colpo estremo di fortuna!
Trasloco, traslochi, non che l’attaccamento rigido alla casa io lo consideri una conquista, ma non avere un punto di riferimento crea scompenso, soprattutto se devi interagire con padroni di casa poco sensibili, a tratti instabili che non ti danno garanzia non perché non ce l’abbiano, ma perché non interessati al rispetto dell’altro.
Ho perso anche dei chilogrammi in tutto sto periodo così faticoso, e soprattutto mi si è sfinato il cervello,
ho tagliato via pregiudizi, false credenze, pensieri totalmente inutili.
E stata dura superare l’abisso mentale, ma adesso mi sento più forte sino al prossimo passaggio. Ammetto ho bisogno di sperimentare , di conoscere persone nuove , anche perché alcune le ho perse per strada, di incrociare nuove esperienze, di caricarmi di energia nuova per incamminarmi verso il futuro.
“Io cercavo di essere sempre un po’ di più come loro, che voleva dire essere sempre un po’ di più come me” (Gaia De Pascale)