Direi che la mia ispirazione per questo scritto parta dall’aver visto il film “Perfetti sconosciuti”, o meglio la visione ha fatto si che mi partisse anche questa considerazione sulle coppie.
Tante coppie sono arrivate, transitate ed hanno lavorato con me in studio apparentemente per motivi “banali”; poi parlando e conversando viene fuori un dolore atroce che si portano avanti da anni senza riuscirne a parlare tra di loro e meno che mai con gli amici, perfetti serpenti malefici …
Due persone non fanno una coppia, o meglio testualmente sono una coppia, ma la coppia non è semplicemente l’insieme di due individui.
Se poi i due non si parlano, non si fanno conoscere, si vergognano di tirare fuori quello li turba e crea loro angosce nella vita quotidiana, la coppia si spegne e svanisce.
Penso AD ESEMPIO a quei casi in cui c’è difficoltà ad avere rapporti sessuali: non è che se metto due assieme, debbano provare per forza attrazione reciproca nello stesso momento, con le stesse modalità e la stessa intensità.
Mogli che pensano che i mariti abbiano la disfunzione erettile e gli mettono pure un bel depliant sul comodino e non si pongono minimamente in discussione pensando che convivere con una moglie costantemente depressa, incapace di gestire i figli, di essere autonoma, sempre infognata con la famiglia d’origine farebbe svanire la passione in chiunque, anche nelle sue amiche e /o colleghe se solo fossero oneste con la loro stessa coscienza!
Mariti che lamentano che le mogli siano frigide, ma poi non tengono conto dei pensieri e delle emozioni che pesano nella testa femminile, che ha bisogno di essere rassicurata, accolta, coccolata dolcemente; e comunque a parità di questioni di coppia si lascia più trascinare lungo la china discendente.
Funzioniamo diversamente, ma solo il dialogo reciproco, tra la modalità verbale e non verbale, può far avvicinare dentro la coppia; non magicamente perché si convive sotto lo stesso tetto si deve essere felici!
Il tradimento è l’ultima spiaggia a cui si approda, quasi sempre dopo tentativi falliti di farsi capire dentro la coppia che non capiva, e alla ricerca eterna di una relazione sentimentale soddisfacente, che di solito non è la prima coppia in cui si finisce (a meno di un lavoro preparatorio e non un banale corso pre matrimoniale finto e pre confezionato con il nulla).
Esistono storie di abusi e violenze familiari, di incidenti traumatici, di pezzi di vita della famiglia d’origine, di cui spesso i partner della stessa coppia non sanno, pensando di tutelarsi, proteggere eventuali figli; salvo poi inevitabilmente spingerli verso le stesse ed identiche situazioni traumatiche. Non v’è niente di peggio di una mente che non elabora il trauma, il dolore, la confusione: li ripeterà, li riproporrà, inquinerà la sua vita e quella degli altri.
Se vi sembra che ci sia qualcosa di strano in casa vostra, prima provate ad interpellare il partner, poi uno specialista. Spesso i familiari e gli amici sviano, non consapevolmente, ma non sono per niente di aiuto.
Allora non si tratta di controllare il cellulare o altro, ma solo di permettersi di avvicinarsi al partner in maniera autentica, anche per ammettere di aver sbagliato, di non aver saputo scegliere. Se il partner è intelligente, capirà; almeno si ridurranno le possibilità di vivere male almeno per uno dei due, anche tutti e due, e soprattutto di non avviare la trasmissione intergenerazionale della sofferenza.