Bambini e ragazzini di cui incroci lo sguardo ed in cui cogli un guizzo negativo. Questa l’immagine che io conservo dentro, e che procura dolore, perché non ci aspettiamo che i piccoli possano soffrire. Sfatiamo uno dei tanti miti, anche nell’universo infantile ci sono tante difficoltà, ed i bambini essendo “competenti” sin da piccoli, possono trovarsi ad affrontare dei momenti critici sotto forma di preoccupazioni incontrollabili rispetto a diverse situazioni di vita quotidiana.
La scuola, lo sport, le relazioni di amicizia, gli eventi naturali sono alcune delle fonti di ansia e di malessere.
Alcuni esempi di pensieri, Preoccupazioni per il mondo della scuola: “E se il compito di matematica fosse andato male?”, “E se dimentico quello che ho studiato a casa e non riesco a parlare durante la mia interrogazione?”, “E se mi bocciano?”
Preoccupazioni per eventi naturali e catastrofi: “E se ci fosse un terremoto e la casa venisse distrutta?” , “E se ci fosse un’alluvione ed io fossi costretto a lasciare la mia casa?”
Preoccupazioni su questioni minori “E se venissi preso in giro per i miei pantaloni?” “E se arrivassi in ritardo a scuola?”
Iniziate ad aiutare i vostri figli, i vostri allievi, i vostri protagonisti del mondo infantile che esistono anche sensazioni strane, non propriamente positive, ma che si provano anche loro dentro la testa e che attraversano il corpo, basta saperle ascoltare, andare loro incontro per farne la conoscenza.
Senza volerlo voi adulti avrete sicuramente buttato addosso ai piccoli parte del vostro vissuto e dei vostri contenuti mentali, schiacciandoli sotto il peso gigantesco, perché probabilmente non gli avrete fornito la chiave di lettura e le istruzione per l’uso.
Se è successo qualcosa di brutto, di strano, di diverso in famiglia a scuola o altrove se ne deve parlare, mai minimizzare, mai nascondere perché i figli sanno leggere le emozioni nel viso dei genitori e degli adulti. Non potete fregarli, è preferibile coinvolgerli.
Favorite nei bambini e nei ragazzi la consapevolezza di quello che sono, delle loro capacità, dei loro pregi ma anche dei difetti, perché umanamente esistono dei limiti,alcuni si possono superare con altri bisogna conviverci facendo fiorire un modo diverso di gestione della vita quotidiana.
E soprattutto non sempre è applicabile il fai da te, esistono esperti a cui rivolgersi, a cui chiedere un parere senza vergogna alcuna; non c’è danno peggiore di etichettare un figlio come possessore di un problema, solo perché bisogna andare oltre la barriera dell’eventuale giudizio sociale, familiare, amicale. Fate un bel salto avanti e supererete tutti quanti nelle ristrettezze mentali.