Le sette cose che mi rendono furente, non da uscire di testa, ma che mi infastidiscono, mi fanno diventare cattiva ed intollerante verso il mio prossimo.
Uno. Quelli che parcheggiano abitualmente dove capita, sfidando pure l’autorità. Possibile che quasi cinque mattine su cinque, mentre porto mio figlio a scuola, in Piazza del Popolo, per immettermi in via Paleocapa, io debba inserirmi rischiando la mia incolumità, perché c’è qualche veicolo dove non dovrebbe essere? Mistero …
Due. Chi si dimentica degli appuntamenti, non solo lavorativi, non risponde ai messaggi attraverso varie modalità, alle richieste che ho fatto, pensando forse che anche tu sia come lui senza confini? Mi preferisco! Sono faticosa da mantenere a livello mentale ed emotivo, nel mio rispetto di me stessa e degli altri, ma so che cosa voglio e dove sto rivolgendo il mio progetto di vita.
Tre. Le donne, quasi sempre madri, che guidano la macchina parlando al cellulare senza auricolare, che si accostano dove ritengono più opportuno ed aprono pure le portiere senza guardare se sta passando qualcuno.
Quattro. Mio figlio quando sembra annullare dentro la sua testa tutte le parole che gli ho detto, la fatica fatta per arrivare dove siamo; dando tutto per scontato. Se mi distacco un attimo, vedo i risultati, ma da vicino mi accende dentro un senso di frustrazione che mi fa sentire la più incapace dell’universo.
Cinque. L’ipocrisia di chi si protegge dietro paraventi artificiali, come coloro che hanno fatto ricorso alla Sacra Rota per l’annullamento del matrimonio, dichiarando nelle perizie giudizi sull’ex coniuge validi anche per i serial killer più sanguinari. Quindi pur di annullare tutto, arrivano a dimostrare di aver sposato un emerito idiota tanto da arrivare a sostenere che l’unione era basata su una relazione inconsistente.
Sei. Compagno di vita, che come tante altre persone, fa spesso confusione (non voluta!) tra quello che dice a me, e quello che invece dovrebbe dire ad altri. Sarebbe opportuno filtrare le parole: se non siamo stati capaci, non siamo riusciti a dirlo a chi era diretto il nostro pensiero, metterlo via. Io non sono l’altra, certe cose non voglio più percepirle nella nostra vita. Siamo fatti come esseri umani per essere chiari gli uni verso gli altri, chi non ci riesce è destinato a stare nella nebbia …
Sette. Quelli che non prendono posizione, che non dicono mai di no, non perché non abbiano delle preferenze, ma vogliono l’appoggio di tutti. Ridicole le risposte che danno, quando chiedi una spiegazione. Oggi non chiedo più, cambio e frequento altre persone. Vorrei che mio figlio imparasse a stare dalla parte di chi fatica per costruirsi il futuro, perché ha deciso e ci crede.