2017 normale
Alla fine mi sento normale, di una normalità autentica, con dei valori che mi ancorano alla vita e mi forniscono radici per sperimentare anche quello che non ho mai provato, senza paura.
Sento di avere un appuntamento con la via vita che si ri attualizza ogni inizio giornata, va a dormire la sera per ricaricarsi e per darmi la forza di andare avanti
Non sento che la normalità sia una brutta parola, un insulto. Ribaltando la gabbia di regole in cui siamo inseriti (ed in cui rischiamo di essere intrappolati), per me normalità si trasforma in quella che altri ritengono essere una eccezione: stare bene tutti i giorni, senza timore di esprimere quello che sono, nel rispetto delle differenze normali altrui.
Coloro che aspirano alla normalità degli altri, dovrebbero essere aiutati a costruire la loro normalità, ciascuno ha una normalità diversa.
L’errore comune è quello di paragonarsi a chi si ha vicino, gli altri sembrano sempre migliori. Trincerati dietro questo schermo mentale, non vediamo la nostra felicità a cui gli altri tendono, senza avere il coraggio di ammetterlo, se prima non hanno costruito la loro normalità. Se non abbiamo prima costruito i confini della nostra normalità, tenderemo sempre a confonderci con gli altri…non c’è via di scampo… l’istinto di sopravvivenza è un inno alla normalità quale capacità massima di adattamento ad un ambiente in costante cambiamento. Vince chi cambia.
E’ normale chi riesce ad essere felice, chi rinnova la sua serenità nonostante tutte le brutture che ci circondano, i figli che contrastano i genitori inadeguati che il destino ha purtroppo riservato per loro, chi si indigna per le cose che non funzionano e prova a cambiarle, chi trasmette idee, pensieri ed emozioni facendoli circolare, chi sperimenta un amore che lo rende libero nella dimensione paradossale della coppia.
<… ma l’impresa eccezionale, dammi retta è essere normale …> Lucio Dalla
La normalità non c’entra con giusto o sbagliato, la normalità è vita e vivere! Avere delle paure, soffrire, tormentarsi nei dubbi.
Non è normale chi si isola, chi esce dal gioco, chi non affronta la vita, chi vampirizza gli altri, chi non rispetta il prossimo, chi pensa di non sbagliare mai, i genitori che danneggiano i figli per i loro biechi interessi.
Si sono presuntuosa ed ho scritto alcune categorie di non normalità, ma sono travolta da una presunzione frutto di una mia esperienza personale che vorrei condividere con altri; allo stesso modo in cui vorrei beneficiare di altrui esperienze onde evitare di commettere errori già visti.
Credo fermamente nella possibilità di uno scambio e di una crescita personale che passino dalle azioni della vita quotidiana. Dalla normalità di una pranzo o di una cena attraverso cui conoscere persone nuove, in cui aprire la propria casa all’altro non solo per fare vedere che si sa cucinare modello Master chef ma per il piacere di condividere il proprio piatto preferito con qualcuno che non lo ho mai assaggiato. E dal piatto far transitare tante parole, frutto di un dialogo, di una conoscenza che permette di creare nuove relazioni. L’invito a cena per il gusto NORMALE di stare assieme, sfidando anche tanti luoghi comuni che predicano che ad entrare in casa nostra possano essere solo nemici che ci prederanno tutto. Ma se frequentiamo sempre le stesse persone alla fine ci inaridiamo, ci stufiamo.
Chi si elettrizza o si attiva solo per le specialità probabilmente soffre di una cronica mancanza d’amore che ha inaridito.
Fermarsi a riflettere sulla normalità dell’amore può far fiorire prati di margherite cariche di petali di felicità. Molti non si sentono normali perché amano, non capiscono che l’amore è una forza travolgente dalle mille sfaccettature che non ammette di essere giudicato. Quanti arrivano, transitano e poi ripartono dal mio studio di psicologia in preda all’angoscia amorosa di cui non riescono a parlare con il compagno, il coniuge, gli amici perché sanno che verranno etichettati come < non normali>, non conformi a quella normalità fatta solo di abitudini, di ripetizioni. Io li restauro, restauro la struttura dei pensieri e dei sentimenti affinché abbiano la forza di affrontare il futuro. Talvolta rimane dentro le pareti del mio studio una tale quantità di amore, che non riescono ad assimilare, a portare con se per il timore di essere giudicati negativamente, che io poi utilizzo quale energia per altre menti più impoverite. <Dottoressa non sono normale perché amo, non riesco a dire questo…non posso fare …> allora io tolgo il carico di amore che altrimenti schiaccerebbe la persona. Talvolta escono a mio avviso un po’ impoveriti, ma io non sono un giudice e non peso le persone che valicano la soglia; le accompagno sorridente fuori!